Il presidente del Consiglio comunale, Nando Rinaldi, è intervenuto oggi in Sala del Tricolore, a proposito della tragica sparatoria della scorsa
settimana in Tribunale.


“Signori consiglieri,
i tragici avvenimenti accaduti al Palazzo di Giustizia della nostra città, sfociati in un clima di terrore e in un bagno di sangue orrendo e insensato, pongono innanzitutto l’esigenza, accanto alla pietà per i morti, agli auguri per l’avvocato Giovanna Fava, da tempo impegnata nella difesa delle donne maltrattate e per l’agente di polizia ferito Stefano Marcaccioli, di esprimere il nostro senso di vicinanza alle vittime di questa follia, plauso per la coraggiosa azione delle forze dell’ordine, sostegno al lavoro della Magistratura, degli Avvocati del Foro e degli operatori sociali e professionali.
In particolare il nostro pensiero va alle figlie, assieme all’impegno concreto per cercare di aiutare ciò che rimane di queste due famiglie distrutte da una cieca ed omicida violenza.

In queste ore le istituzioni locali e decentrate dello Stato hanno immediatamente espresso le loro volontà e si sono attivate per riflettere su ciò che è avvenuto, per individuare gli interventi e le azioni da porre in essere al fine di evitare nuovamente l’esplodere di simili fatti delittuosi.

Penso che questo, di fronte alla terribile tragedia, debba essere l’atteggiamento e l’approccio su cui caratterizzare la nostra discussione. E ciò non per minimizzare o derubricare problemi ed elementi di riflessione che certamente potranno essere approfonditi, ma per focalizzare, in questo tragico momento, azioni concrete.

Del resto in questo senso si è già mossa la Conferenza dei Capigruppo consiliari, individuando in modo pressoché unitario possibili linee di intervento.

Innanzitutto, è necessario, che siano affrontati in modo molto più pregnante i problemi di sicurezza interna del nostro Tribunale a garanzia e tutela dei cittadini, dei professionisti e degli operatori del Tribunale stesso, attraverso l’adozione di interventi di carattere strutturale e tecnologico ed anche attraverso il potenziamento degli agenti di polizia giudiziaria.
Nel prendere atto che il Governo ha dichiarato che acquisirà tutti gli elementi che hanno contribuito al verificarsi di questa tragedia, è indispensabile ribadire che l’azione delle istituzioni locali sarà e dovrà essere determinata nel richiedere misure concrete e fattive che consentano di ridurre al minimo le possibilità di verificarsi di tali fenomeni.

Non v’è dubbio inoltre che è altrettanto necessario che i problemi di sicurezza specifica siano supportati da azioni preventive, che facciano riferimento, come nel caso della tutela delle donne, ad interventi legislativi ed operativi adeguati che non permettano ad alcuno di poter impunemente produrre violenza alle donne in ogni luogo ed in ogni circostanza. E’ questa una grande necessità civile, umana e sociale.

Non solo, penso che sia compito precipuo delle istituzioni locali, delle forze sociali e culturali della città, così come è avvenuto con la manifestazione di venerdì promossa dalla Casa delle donne, produrre continue forme di mobilitazione dei cittadini per sostenere sul piano culturale, dell’etica pubblica, delle concrete forme di convivenza civile, la necessaria azione repressiva di questi fenomeni e per prosciugare il terreno ideologico sul quale prosperano forme diverse ma altrettanto radicate di violenza, di sfruttamento, di lesione radicale dei diritti delle donne e più in generale dei meno difesi.
Per questo, abbiamo altresì chiesto al Governo, di produrre un’accelerazione dell’iter che porterà alla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Interno e Comuni relativo ai provvedimenti per la sicurezza delle città.

Signori consiglieri,
come dicevo all’inizio, questo tragico ed orrendo fatto di sangue non può, né sarà dimenticato tanto facilmente e questo dovrà vederci ancora impegnati in ogni sforzo possibile perché tutto ciò non si ripeta, uniti dalla consapevolezza che i temi della sicurezza, della dignità e libertà delle donne e insieme di tutti i cittadini costituiscono la cartina di tornasole del grado di civiltà del nostro essere comunità”.