I genocidi, ovvero quegli orribili stermini di massa che hanno insanguinato la storia del XX secolo e purtroppo anche del XXI, sono l’argomento di una singolare conferenza organizzata dalla Scuola di Dottorato in Medicina Clinica e Sperimentale, dal Dottorato di Ricerca in Sanità Pubblica e dal Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e affidata all’intervento del prof. Elihu Richter, epidemiologo israeliano e docente presso l’Hadassah University di Gerusalemme che da anni sta conducendo interessanti ricerche sui temi legati alla sanità pubblica e allo studio – appunto – dei genocidi.
E’ possibile prevenirli? Le conoscenze medico-sanitarie possono contribuire ad arrestare tante stragi di innocenti? L’intreccio tra aspetti etici e ricerca biomedica legati all’arresto o prevenzione di queste inutili operazioni di “pulizia etnica” sono il tema della conferenza che il prof. Elihu Richter terrà domani, lunedì 29 ottobre, alle ore 12.00 presso l’Aula B del Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica (II piano Istituti Biologici – Via Campi 287) a Modena dal titolo “From the precautionary principle and the ethical import of delay… to the prevention of genocide”.
Nel corso della sua lezione il docente israeliano parlerà infatti delle ricerche da lui condotte riguardo ad alcuni dei genocidi degli anni più recenti, quelli nel Kosovo e nel Darfur, e approfondirà gli aspetti della validità e del significato del principio di precauzione ed il ruolo del ricercatori e delle società scientifiche nei confronti di queste barbare esecuzioni collettive.
“Il contributo del nostro ospite – ha dichiarato il prof. Marco Vinceti del Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica – vuole dare conto di ricerche dall’alto valore scientifico, ma punta anche a contribuire ad una necessaria attività di sensibilizzazione di eventi, quali il genocidio in Darfur e in Kosovo, che hanno un tale peso sociale e culturale da dover essere compresi per i loro significati morali e anche ricordati”.

