Dovrà versare quasi 3 mila euro per non aver annullato nei termini di legge un prestito di 6 mila euro che ha restituito subito dopo averlo incassato. Il protagonista – ma più che protagonista – la vittima della vicenda è un cittadino tunisino residente a Modena, in regola con il permesso di soggiorno e dipendente di una cooperativa di facchinaggio. L’uomo si è rivolto all’Adiconsum l’associazione consumatori della Cisl di Modena.

«A inizio luglio – racconta il responsabile modenese di Adiconsum Angelo Ferrari Valeriani – questo immigrato ha richiesto un prestito di 10 mila euro a una società specializzata nei finanziamenti ai dipendenti. La finanziaria gli ha concesso un prestito dell’importo lordo di 11.004 euro da restituire in 84 mesi (cioè sette anni) con rate mensili di 131,00 euro da versare attraverso la cessione del quinto dello stipendio. Dall’importo lordo di 11 mila euro sono stati sottratti 4.963 euro tra interessi bancari e commissioni, oneri erariali e spese, costi assicurativi. Si è arrivati così all’importo netto di 6.041 euro, che rappresenta la somma effettivamente concessa al richiedente e inviata per assegno il 18 luglio».

Quando l’immigrato, incassato l’assegno, si è accorto che il prestito costava molto più di quanto credesse, ha deciso di estinguere subito il debito e il 6 agosto ha effettuato un bonifico di 6.041 euro a favore della finanziaria. In questo modo egli riteneva di aver annullato il contratto; purtroppo per lui non era così, perché non ha esercitato il diritto di recesso nei modi e termini previsti dal contratto, cioè entro 15 giorni dalla stipula con lettera raccomandata a/r. Nel frattempo gli sono anche state trattenute dalla busta paga due rate da 131 euro ciascuna.

«Per l’estinzione anticipata dell’operazione, la società pretende da questo signore 2.878,81 euro. Può sembrare assurdo, ma in questa vicenda non sembra esserci nulla di illegale, anche se – afferma Ferrari Valeriani – lascia perplessi l’importo delle spese dell’operazione (oltre 3 mila euro) addebitate al richiedente. L’immigrato è stato sicuramente sprovveduto e ingenuo, non avendo annullato il prestito nei tempi e modi previsti dal contratto da lui stesso sottoscritto. Questa storia insegna che prima di richiedere prestiti e firmare i relativi contratti è indispensabile essere pienamente informati e consapevoli di ciò che si sta facendo. Le stesse società finanziarie devono garantire la massima trasparenza e informazione ai clienti. La nostra associazione, comunque – conclude il responsabile modenese di Adiconsum – è disponibile a fornire consulenza e assistenza a chiunque la richieda».