Modifiche agli statuti dell’Agenzia per la mobilità di Modena (Amo), di Atcm spa e dell’Agenzia d’ambito per i servizi pubblici di Modena (Ato) sono state approvate dal Consiglio provinciale, con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e quello contrario delle opposizioni. Le modifiche riguardano la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione di Amo e di Atcm e la modifica delle modalità dell’incarico di presidente di Ato. Le assemblee dei soci sono convocate per lunedì 5 novembre.

Con voto unanime sono stati approvati anche tre ordini del giorno, identici, uno per ciascuna agenzia, proposti da Dante Mazzi (Forza Italia) che invitano i vertici delle agenzie «a informare i consiglieri almeno due volte all’anno sulla gestione dell’agenzia, le scelte di bilancio, gli indirizzi e le strategie del cda».
In base alle modifiche approvate, il consiglio di amministrazione di Atcm e Amo sarà composto da un minimo di tre a un massimo di cinque componenti (in precedenza si andava da un minimo di cinque a un massimo di nove). «E’ una riduzione imposta dalla Finanziaria per avere organismi più snelli e diminuire i costi della politica – ha spiegato Emilio Sabattini, presidente della Provincia – che però come Provincia avevamo già scelto di applicare nei mesi scorsi, in occasione di precedenti rinnovi».
Lo statuto di Amo, che cambia anche la grafica della denominazione in “aMo”, è stato inoltre modificato integrando in due punti la ragione sociale che viene a comprendere «l’attività di spedizioniere, strettamente ed esclusivamente finalizzata ai servizi di ultimo miglio nel settore della distribuzione delle merci in ambito urbano» con l’obiettivo di ottenere, attraverso punti di interscambio alle porte della città e il trasporto all’interno della cerchia urbana con mezzi elettrici, un minore impatto ambientale e minore pressione sulla rete della viabilità. Il secondo punto prevede invece «la progettazione e la gestione di interventi di mobility management d’area a supporto degli enti soci e rivolti ai lavoratori, alle imprese e agli enti del territorio provinciale». L’obiettivo, ha concluso Sabattini, è che «della professionalità di Amo possano usufruire anche i privati».
Lo statuto di Ato è stato modificato prevedendo che in seguito a elezioni che riguardino la maggioranza delle quote dei soci «l’assemblea potrà confermare il presidente dell’agenzia fino alla conclusione del mandato quinquennale oppure procedere alla nomina di un nuovo presidente».