Si è conclusa con la visita del ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica amministrazioni, Luigi Nicolais, la quattordicesima edizione di COM-PA, il Salone europeo della Comunicazione pubblica e dei servizi al cittadino e alle imprese.


“A COM-PA si vede come sta cambiando il Paese”, ha detto il ministro mentre visitava i due padiglioni allestiti nel quartiere fieristico bolognese. La svolta decisiva per una vera innovazione nella Pa, ha commentato Nicolais, è “l’informatizzazione totale dei processi, elemento sul quale il governo sta lavorando, anche nell’ottica di una maggiore trasparenza”.

Approfondita la visita del ministro al salone, con tappa nello stand del Ministero della Difesa, dove Nicolais ha salutato alcuni militari della forza italiana in Afghanistan, collegati in videoconferenza da Kabul. Nello spazio della Città di Jesolo, poi, il ministro ha provato il nuovo etilometro presentato nello stand (senza mostrare alcuna traccia di alcol).

Nicolais ha poi partecipato al convegno dal titolo “La pubblica amministrazione dei cittadini”, argomento che è stato il leit-motiv di questa edizione del salone. Nel segno della volontà di innovazione, il ministro ha ricordato la legge da poco approvata alla Camera, “con larga maggioranza”, che vieta alla Pa di usare protocolli cartacei, multa gli uffici che non rispettano i tempi concordati e prevede commissioni di valutazione sugli esiti dei processi amministrativi.

Ora sono tre, ha detto Nicolais, i grandi progetti tra i quali si muove il governo per ammodernare la pubblica amministrazione italiana: la sanità, la giustizia e la scuola. Ambito, quest’ultimo, all’interno del quale “verrà avviato un grande cambiamento – ha spiegato il ministro – per passare dall’insegnare le nuove tecnologie all’insegnare con le nuove tecnologie”.

Stimoli al dibattito – moderato da Armando Nanni, direttore del “Corriere di Bologna”, dorso locale del “Corriere della Sera” – sono arrivati da Gregorio Arena, docente di Diritto amministrativo all’Università di Trento: “Il dipartimento della Funzione pubblica potrebbe diventare quel motore che convince le Pa ad amministrare in maniera diversa, a considerare i cittadini come alleati e non solo come amministrati”. Presente al convegno anche Andrea Zanlari, presidente Unioncamere Emilia Romagna, che ha ricordato “il contributo dato dal Registro delle imprese come servizio al mondo produttivo”. Sono stati 146 milioni i dati amministrativi ed economici forniti dal Registro nell’ultimo decennio, uniti a 10 milioni di bilanci d’impresa e 16 milioni di schede societarie.

Un primo bilancio di questa edizione di COM-PA è stato tracciato da Alessandro Rovinetti, segretario generale dell’Associazione Comunicazione pubblica: “Abbiamo presentato la Pa che i cittadini pretendono, che molti dipendenti pubblici desiderano e di cui il Paese ha bisogno”, ha detto. Per fare il salto di qualità verso una vera innovazione dell’amministrazione, però, “servono competenze specifiche”. Perché, ha continuato Rovinetti, “non esiste innovazione senza comunicazione ma non esiste comunicazione senza professionalità”. Che significa anche solo semplicemente applicare la legge 150 del 2000, che stabilisce l’obbligo della comunicazione per gli enti pubblici, ma anche, ha ricordato il segretario, l’obbligo di affidarla a chi lo sa fare. Ora, “il tema del riconoscimento per noi non è più rinviabile”, ha concluso Rovinetti.