Si terrà domani, sabato 24 novembre, a Bologna alle 9 presso il Savoia Hotel Regency il corso sul Dolore Ischemico organizzato dalle Strutture complesse di Anestesia e Terapia Intensiva e di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Maggiore Azienda USL di Bologna, dirette rispettivamente da Erga Cerchiari e Luciano Pedrini, con lo scopo di fare il punto sulle più recenti acquisizioni sul dolore che accompagna le arteriopatie ostruttive critiche degli arti inferiori e le arteriopatie diabetiche.

Il dolore ischemico si manifesta nel caso di alcune malattie circolatorie agli arti inferiori che comportano notevoli limitazioni funzionali e che incidono sulla qualità della vita di chi ne è affetto. In una percentuale rilevante di casi – ogni anno in Italia ci sono circa 500 nuovi casi per milione di abitanti – le arteriopatie sono responsabili di una condizione grave, chiamata ischemia critica, che si presenta con dolori e gangrena ai piedi. Nell’Azienda Usl di Bologna vengono eseguiti annualmente circa 150 interventi di rivascolarizzione per ischemie critiche, cui si associano altrettanti trattamenti endovascolari. Più dell’80% delle persone affette da ischemia critica giunge tardivamente al chirurgo vascolare, dopo cure a volte poco efficaci, anche riguardo ai trattamenti del dolore. Anche per questo, in alcuni casi non rimane che procedere all’amputazione dell’arto inferiore – nella nostra Provincia sono state eseguite ben 75 amputazioni solo nel primo semestre del 2007, con un trend apparentemente in aumento.
La maggior parte dei pazienti con ischemia critica può essere trattata con interventi di rivascolarizzazione, molti con tecniche mini – invasive ed endovascolari. Se il trattamento è tardivo, il dolore permane per settimane o mesi, ed è necessario un adeguamento della terapia antalgica a domicilio. Alcuni pazienti (circa il 5-10%) non possono essere sottoposti a rivascolarizzazione, ma anche per loro c’è la possibilità di un trattamento con la speranza di salvare l’arto e sopravvivere senza dolore in oltre la metà dei casi. Alcune persone che hanno subito una amputazione, inoltre, continuano a sentire dolore anche dopo la guarigione delle cicatrici, evento noto come “arto fantasma”, e anche per questa forma di dolore possono essere proposti trattamenti specifici.

Nel corso del congresso verrà presentata la prima “ad interim analysis” di uno studio multicentrico sulla terapia del dolore ischemico nei pazienti non rivascolarizzabili. Allo studio hanno partecipato 14 centri di chirurgia vascolare in tutta Italia, tra cui, la chirurgia vascolare dell’Ospedale Maggiore, in qualità di centro coordinatore. I risultati riguardano il primo gruppo di 50 pazienti ed evidenziano una sopravvivenza senza amputazione ad un anno dall’inizio del trattamento in più del 50% dei casi. I pazienti trattati con stimolazione spinale hanno presentato un miglior controllo del dolore. Altri temi verranno affrontati nel corso del congresso, tra cui: terapia medica loco-ragionale e sistemica, terapia chirurgica ed endovascolare, meccanismi fisiopatologici e fisici della stimolazione spinale, risultati clinici della stimolazione spinale e terapia domiciliare nei pazienti con dolore ischemico cronico. Verranno inoltre affrontate le difficoltà terapeutiche del Medico di Medicina Generale e l’impatto sociale ed economico del dolore ischemico sulla qualità della vita dei pazienti, nonché l’efficacia delle terapie antalgiche e la loro corretta gestione a livello domiciliare.