Sicurezza, trasparenza e legalità. Sono queste le richieste che Coldiretti ha avanzato in occasione della manifestazione di Brescia che ha visto sfilare migliaia di produttori emiliano romagnoli insieme ai 30mila allevatori provenienti da tutte le regioni a difesa del latte italiano.


I manifestanti Coldiretti hanno chiesto, in particolare, a Unione europea, Governo e Regioni “il rispetto della legalità, contro
il latte abusivo che sporca la qualità made in Italy, mette a rischio la sicurezza alimentare, alimenta una concorrenza sleale ed è responsabile di un danno di immagine incalcolabile per il made in
Italy, con miliardi di euro sottratti dalle casse dello Stato a carico di tutti i cittadini per pagare le sanzioni dell’Unione europea”.

Secondo Coldiretti “la situazione è divenuta insostenibile per il futuro di una agricoltura che ha scelto con decisione la strada della
legalità, della qualità e della trasparenza nel rapporto con i consumatori”.
“L’applicazione in Italia dell’organizzazione comune di mercato del settore lattiero, basata sulle quote latte, è stata e continua ad essere – osserva l’associazione – contraddistinta da gravi
comportamenti elusivi degli obblighi derivanti dalla normativa comunitaria e nazionale, anche dopo l’entrata in vigore della legge 119/2003. In Emilia Romagna su 4.700 allevamenti che producono latte, sottolinea Coldiretti, solo il 2%, risulta non in regola. Questo significa che il 98% delle imprese ha rispettato le leggi, adottando
quando necessario tutte le scelte che le normative offrivano anche per ampliare l’azienda e aumentare la produzione, in alcuni casi facendo
anche significativi investimenti.