Diverse interrogazioni e tre importanti ordini del giorno hanno caratterizzato il consiglio comunale di ieri, 11 dicembre.

Per primo è stato trattato il punto iscritto al numero 2 dell’ordine del giorno, un’interrogazione a firma Luca Caselli, Alleanza Nazionale, nella quale si chiedeva la possibilità e l’impegno in questo senso dell’amministrazione, a disporre a ridosso del centro storico posti auto dedicati alle donne in stato di gravidanza o alle mamme e papà con figli piccoli al seguito. Sulla scorta di un’esperienza avviata da Coop Estense nei parcheggi dei suoi centri commerciali, ha spiegato Caselli, sarebbe opportuno fare questa scelta anche nei parcheggi a carattere pubblico. Caselli l’ha definito un esempio di civiltà che darebbe lustro alla città di Sassuolo, considerando anche l’incentivo al commercio derivante dalla maggior facilità di accesso ai negozi di questo tipo di utenza, altrimenti indirizzata verso i più accessibili centri commerciali.
Ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini, riconoscendo il valore della proposta e dell’iniziativa, ma precisando che il codice della strada non prevede la possibilità di limitare gli spazi di parcheggio, se non a beneficio di mezzi di emergenza e ordine pubblico, mezzi pubblici di linea o veicoli dei portatori di handicap. Ha invece sottolineato come si tratti di uno spunto di civiltà importante, una considerazione da consegnare a tutti coloro che come unico obiettivo hanno quello di arrivare più vicino possibile alla loro destinazione con l’auto. Morini ha quindi avanzato la proposta di una campagna di sensibilizzazione, con evidenza fisica sia nella delimitazione degli spazi di parcheggio, che per l’apposizione di cartelli dedicati, senza però la garanzia della conservazione del posto auto a favore delle donne in stato di gravidanza o con bambini né la possibilità concreta di sanzioni ai trasgressori.
Insoddisfatto della risposta Luca Caselli: si perde un’importante occasione, ha sostenuto, l’iniziativa andrebbe presa facendosi capofila di un provvedimento che sarebbe immediatamente sostenuto da molti altri Comuni e che certamente non verrebbe sconfessato dalle Prefetture. La sensibilizzazione, secondo Caselli, non è sufficiente.

Successivamente è stato trattato il punto che nell’ordine del giorno precedeva, un’interrogazione del consigliere di Forza Italia Claudia Severi dedicata al Progetto Braida. Chiedo, ha detto Claudia Severi, di conoscere i risultati concreti delle operazioni portate avanti all’interno del Progetto Braida, considerando che tuttora il quartiere versa in grave difficoltà e risulta svenduto a immigrazione incontrollata e illegalità.
Ha risposto il sindaco Graziano Pattuzzi, sottolineando come il Progetto Braida muova dalla necessità, manifestata anche da parte della cittadinanza, di promuovere questa zona di Sassuolo non solo per quello che non va, che tutti sappiamo e non ci nascondiamo. La delicatezza del problema, ha spiegato Pattuzzi, resta, non è risolto né peggiorato, grazie a un costante impegno di tutti i soggetti coinvolti nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e a una puntuale attività di intelligence che ha portato di recente alla cattura di diversi spacciatori e al recupero di ingenti quantità di droga.
In parallelo con questa attività, ha spiegato Pattuzzi, ci siamo posti anche obiettivi di superamento del degrado urbano, molti già effettuati, con ricaduta che si vedrà nel medio termine, e anche di promozione di iniziative culturali che permettano di vivere e conoscere il quartiere anche sotto diversi aspetti. Fra queste un libro di cui si è molto parlato nei giorni scorsi, che raccoglie suggestive fotografie ma soprattutto numerose interviste con gli stessi residenti, che accettano di riferire della vita di tutti i giorni a Braida. Ne viene fuori, spiega il sindaco, un quadro vario, con gente arrabbiata ma anche gente consapevole di vivere un problema che si sta cercando di risolvere e che è comune ad altre parti di Sassuolo e ad altre città. Il sindaco ha ribadito l’importanza di lavorare su più fronti, chiarendo che ovviamente il libro non risolve i problemi di Braida ma è solo una parte di quello che si sta facendo. Ha anche spiegato che vista la qualità del lavoro la casa editrice ha chiesto la possibilità di stampare più copie rispetto a quelle commissionate dal Comune e finanziate dalla Fondazione Cassa di risparmio (28mila euro la spesa) e di porle in vendita.
Claudia Severi si è dichiarata insoddisfatta. Il libro, le iniziative culturali, la Consulta dell’immigrazione, ha detto, sono solo operazioni politiche di facciata. Il sindaco ha avuto il coraggio di mettere le mani in pasta nel problema, ma è frenato dalla sinistra buonista che confonde l’accoglienza con il permissivismo. L’illegalità va solo repressa e punita, qualunque sia il motivo e l’origine di chi la commette. Chiediamo l’istituzione di una quota massima di immigrati accettabili nella città di Sassuolo, in proporzione agli abitanti.

Al punto successivo Ugo Liberi di Forza Italia ha interrogato l’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini sui progetti di ristrutturazione di piazza Martiri Partigiani. Considerando, ha detto Liberi, che è stato istituito nelle scorse settimane un percorso di consultazione pubblica per discutere coi cittadini la sistemazione, ma che nel frattempo si è appreso che i progetti sono già stabiliti, Liberi chiede che senso ha chiedere pareri se ci sono già le conclusioni. Vista la situazione già definita secondo Liberi, il consigliere chiede anche i tempi di realizzazione e la cronologia di intervento fra realizzazione della piazza e costruzione dell’ipotizzato parcheggio interrato di piazza Libertà e come verranno garantiti i diritti di commercianti e residenti.
L’assessore Morini ha risposto in maniera articolata, ripercorrendo le motivazioni che hanno portato all’istituzione del processo di consultazione pubblica. Dopo molte assemblee e incontri coi cittadini per tanti progetti, sempre impostati sul faccia a faccia e sulla difesa dei singoli legittimi interessi delle varie categorie, nel mettere mano al progetto di piazza Martiri, che è uno dei più importanti del 2008, abbiamo pensato di cambiare questa impostazione, trasformando la partecipazione in chiave positiva. Ci interessava il contributo di ogni singolo cittadino, al di là dell’appartenenza e abbiamo impostato insieme a un soggetto esperto di questi processi (Focus Lab) una serie di incontri con modalità nuove, lavori di gruppo, stesura degli interventi in diretta, massima trasparenza nell’immediata pubblicazione e consegna (in rete) di tutti i materiali prodotti in ogni riunione. E’ emersa forte l’esigenza dei parcheggi, che ci ha portato a modificare il percorso impostato originariamente, inserendo una serata interamente dedicata al tema, nella quale abbiamo portato relazioni, progetti, esperienze, motivando la scelta dell’amministrazione di preferire il parcheggio sotto piazza Libertà rispetto a quello sotto piazza Martiri. C’era già un piano della sosta che prevedeva questa realizzazione, insieme a un parcheggio interrato sotto gli ex magazzini comunali con mercato coperto in superficie, ma non ci siamo accontentati di portare questo dato, abbiamo preferito discutere e spiegare.
Per la piazza abbiamo messo sul tavolo ogni ipotesi e ragionamento fatto, raccogliendo molti suggerimenti e spunti, spesso anche in contraddizione fra loro. Fin dall’inizio è stato chiaro, ed è stato ribadito in modo anche ripetitivo all’inizio di ogni riunione, che la consultazione prevedeva la raccolta dei pareri e infine la decisione a carico dell’amministrazione.
Il percorso adesso è finito, la giunta ha preso alcuni giorni di tempo per valutare tutto quanto emerso (visibile anche in una mostra allestita nella galleria del comparto XX Settembre) e poi tenere l’incontro finale con presentazione del progetto definitivo.
Pur non essendoci per ora documenti decisivi Morini ha ipotizzato tempi per le opere. Nei primi mesi del 2008 definizione completa dei progetti, consultazione con residenti e commercianti della piazza per la tempistica e la divisione dei lavori in fasi (sulla scorta di quanto sperimentato con successo in piazza Garibaldi); contestualmente doppio bando dedicato a piazza Libertà e al mercato coperto di via Pia, con ricerca fra i possibili partner privati per queste opere e bando di sondaggio sulla disponibilità di cittadini ad acquistare una quota di box auto nel parcheggio interrato.
Ci saranno disagi, ha spiegato Morini, come sempre accade nei lavori di ristrutturazione, ma le due progettazioni, piazza Martiri e piazza Libertà, non si sovrapporranno, garantendo quindi scomodità limitate.
Insoddisfatto Ugo Liberi: è tutto già deciso, ha concluso, la partecipazione dei cittadini era solo di facciata, l’amministrazione farà solo quello che vuole.

L’interrogazione successiva l’ha rivolta Gian Francesco Menani della Lega Nord all’assessore Morini, dedicata alla situazione di pericolosità di via Montanara. Fin dal 2004 sono stati segnalati i problemi su questa strada, ha spiegato, e la soluzione trovata con l’assessore è stata quella dell’installazione di un semaforo con rilevatore, che scatta al superamento da parte delle auto di una velocità prestabilita. Secondo Menani i fattori di pericolosità sussistono ancora, per mancanza di marciapiedi e per insufficiente limitazione alle auto. Il consigliere ha richiesto di valutare l’ipotesi di un ulteriore semaforo all’altezza della svolta per Salvarola, inoltre ha riferito di molti passaggi del semaforo col rosso e chiesto quanti controlli e sanzioni siano stati effettuati in questo tratto.
Morini ha ribadito come siano state compiute nel tempo attente valutazioni e analisi della situazione di via Montanara, una strada evidentemente pericolosa, perché unica direttrice possibile per tutta la frazione di San Michele. Il semaforo, ha spiegato, è frutto di collaborazione e raccolta di proposte nel quartiere e non è l’unica soluzione adottata, vanno ricordati anche la messa in sicurezza della fermata dell’autobus, prima non fruibile, il semaforo a chiamata per i pedoni. Il risultato è che nel 2007 su questa strada ci sono stati nove incidenti, di cui tre in punti distanti da quello incriminato, quindi sei casi, un risultato giudicato positivo in una strada così difficile.
Soluzione per il futuro è la nuova direttrice allo studio con Comune e Provincia, alternativa a via Montanara, in direzione San Michele. Non c’è invece l’intenzione di installare un altro semaforo, soluzione in contrasto con tutte le indicazioni della legge e del codice della strada che consigliano la riduzione del numero di impianti, considerati piuttosto un fattore di pericolosità e di possibili tamponamenti.
Insoddisfatto il consigliere Menani, che ha ribadito la pericolosità della strada e la necessità del secondo semaforo, che assicura richiesto da molti residenti.

Chiuso il capitolo dedicato alle interrogazioni, ci sono stati dieci minuti di sospensione per una riunione veloce dei capigruppo in merito a un ordine del giorno urgente dedicato alla morte dei lavoratori della Thyssen Krup di Torino.
Alla ripresa dei lavori il presidente del consiglio comunale, che aveva posto sui banchi dei consiglieri una fascetta nera simbolica in segno di lutto, ha chiesto un minuto di silenzio in ricordo della tragedia.

Successivamente è stato trattato, in ordine di scaletta, l’ordine del giorno presentato da Claudia Severi in materia di minori trasferimenti erariali.
Claudia Severi chiede sostegno a un documento in cui il consiglio richiede al sindaco di attivarsi presso il governo perché sospenda la disposta riduzione dei trasferimenti erariali, formulata in base alla presunzione di maggior gettito Ici che deriverà ai Comuni dalla classificazione dei fabbricati rurali finora esclusi dalla tassazione. Una presunzione, spiega Claudia Severi, che non si sa se corrisponderà a realtà e in ogni caso avrà effetto nel futuro, mentre è attuale e direttamente sul bilancio in chiusura il mancato trasferimento per il Comune di Sassuolo di 235mila euro. Un danno non indifferente, viste le sofferenze che i bilanci di tutti gli enti manifestano.
Successivamente ha preso la parola il sindaco Graziano Pattuzzi, giudicando condivisibile l’ordine del giorno presentato. Ho già fatto presente all’Anci, ha spiegato, la disapprovazione per l’iniziativa del governo, basata su un calcolo di cui non vi è nessuna certezza. Ho incontrato condivisione da parte di molti sindaci, specie per le grandi città di tratta di danni di milioni. Si partecipa volentieri a operazioni d contenimento virtuoso della spesa pubblica, ma in questo caso siamo di fronte a un calcolo ipotetico e per di più errato. Dalle nostre stime il Comune di Sassuolo non incasserà di maggior gettito Ici che un decimo di quello che viene tagliato in trasferimenti dallo stato.
Mario Cardone, del Gruppo misto, ha manifestato generale disapprovazione all’operato del governo in materia fiscale e finanziaria, ricordando i casi dell’avocazione dell’Ici e la sanatoria dei debiti di alcune Asl.
Luca Caselli di An si è detto invece contrario all’ordine del giorno. Gli enti locali, ha spiegato, sprecano molto e i tagli sono necessari. Noi li sostenevamo quando li applicava il governo precedente, li sosteniamo anche adesso che il governo attuale, incoerente con quanto lamentava all’epoca il centro-sinistra, prosegue nella politica di tagli dei trasferimenti.
L’ordine del giorno è stato approvato con i voti favorevoli di Sindaco, Ds, Uniti per Sassuolo La Margherita, Democrazia è libertà La Margherita, Giovanardi e Cardone del Gruppo Misto, Udc, Forza Italia. Contraria Alleanza Nazionale.

Il successivo ordine del giorno richiedeva il sostegno del consiglio comunale alle istanze dei Vigili del fuoco modenesi, formulate da tutte le organizzazioni sindacali della categoria. In particolare si ricorda l’importante progetto realizzato negli ultimi quindici anni in provincia, con l’apertura del distaccamento permanente di Sassuolo e poi del distaccamento misto di Vignola a completamento di un organico distribuito sulla provincia anche a Carpi, Pavullo e san Felice. I Vigili del fuoco che hanno come obiettivo il passaggio a permanente anche per il distaccamento di Vignola, lamentano le carenze di personale che limita la qualità del servizio di soccorso, preoccupati anche per le poche assunzioni future, che copriranno solo il 20 per cento dei pensionamenti. I Vigili del fuoco chiedono la condivisione delle loro istanze da parte delle amministrazioni in tutta la provincia e ricordano di aver già incontrato anche il Vice Prefetto vicario ricevendo anche il suo sostegno.
L’ordine del giorno del consiglio ha richiamato integralmente il documento trasmesso dalle organizzazioni del corpo, condividendo la richiesta di aderire alla protesta.
Giovanardi del Gruppo Misto ne ha rimarcata l’importanza, con riferimento sia al distaccamento di Vignola che più in generale al mantenimento dell’organico.
Fulvio Bonvicini di Uniti per Sassuolo La Margherita ha ricordato con particolare riferimento a Sassuolo l’importanza che questo corpo di soccorso ed emergenza riveste nelle città industriali come la nostra.
L’ordine del giorno è stato approvato dal consiglio comunale all’unanimità.

A seguire è stata la volta dell’ordine del giorno dedicato alle morti sul lavoro alla Thyssen Krup di Torino, con un tragico bilancio di quattro morti e tre feriti.
L’ordine del giorno è stato presentato dal presidente del consiglio comunale Patrizia Barbolini, che ha anche provveduto a consegnare a ogni consigliere un nastro a lutto.
Il testo dell’odg fa riferimento all’alto numero di incidenti e morti sul lavoro, nonostante la legge 626 sulle sicurezza, molto evoluta. Il tragico bilancio resta alto (1300 morti nel 2006, 984 dall’inizio del 2007); l’ordine del giorno considera i modelli produttivi moderni, basati sul contenimento dei costi col risultato di ridurre spesso le condizioni di sicurezza; manifesta la necessità di sostenere una cultura che metta il valore del lavoro al centro dell’attenzione; riconosce al parlamento l’intento di riordinare la normativa esistente, di rafforzare la prevenzione, potenziare la vigilanza e i controlli e inasprire il sistema sanzionatorio.
Il consiglio esprime quindi nel documento il cordoglio e la vicinanza alle famiglie dei lavoratori; manifesta l’auspicio che situazioni simili non si verifichino più; invita a rafforzare i controlli e le attività ispettive, favorire lo sviluppo di tavoli concertativi fra le parti sociali; invita infine gli organi di informazione della scuola e della cultura a dare più spazio all’informazione e educazione su questi temi.
Il consigliere del Gruppo Misto Giovanardi ha proposto a margine di questo ordine del giorno di devolvere il gettone di presenza del consiglio comunale di ieri, 11 dicembre, alle famiglie delle vittime, approfittando del conto corrente appositamente istituito. La proposta è stata immediatamente accolta dall’assemblea e sarà facoltà dei consiglieri fornire alla ragioneria comunale personalmente le indicazioni in merito.
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità e oggi il presidente del consiglio comunale ha provveduto a trasmetterlo alle organizzazioni sindacali della categoria, perché ne prendano atto in corrispondenza con le esequie dei caduti sul lavoro in questa tragica occasione.

Di seguito Antonio Caselli del gruppo Democrazia è libertà La Margherita ha proposto un ordine del giorno urgente dedicato allo sciopero degli autotrasportatori. Vista la grave situazione che lo sciopero sta generando in tutto il distretto di Sassuolo, recita il testo, e visto il provvedimento di precettazione della presidenza del consiglio, il consiglio comunale invita il Sindaco ad attivarsi in accordo con tutte le autorità competenti perché le disposizioni del governo siano osservate.
Lungo e articolato il dibattito che ne è seguito, assente il Sindaco Pattuzzi che non è quindi intervenuto sul tema.
Antonio Caselli ha motivato il suo testo, parlando di situazioni anormale, di eventi che possono entrare in contrasto col diritto allo sciopero. Ha rilevato disagi per la popolazione, per la mancanza di carburante, generi alimentari e gravi danni alle aziende, costrette a fermare la produzione e a disporre la cassa integrazione.
Gian Francesco Menani della Lega nord ha dichiarato di non condividere la precettazione dei trasportatori. Il tavolo di trattative, ha spiegato, c’era ed è stato affossato da un ministro che lascia davvero perplessi. Gli autotrasportatori sono una categoria che lavora duramente e che presentava istanze da ascoltare Non c’erano richieste eccessive, solo l’esigenza di migliori condizioni di vita.
Luca Caselli ha dichiarato di condividere le ragioni dei trasportatori e di attribuire la responsabilità del blocco al governo. Allo stesso tempo però, ha detto Caselli, va ricordato che i diritti di un individuo finiscono dove cominciano quelli dell’altro. In questo caso si ledono diverse libertà dei singoli: diritto di fare impresa, di circolazione, diritto alla salute se dovessero mancare farmaci. Lo sciopero è legittimo ma deve finire. Il governo si impegni a trovare un accordo.
Secondo Massimo Benedetti, Udc, va rispettata la forma in cui ognuno sceglie di far valere la propria libertà di pensiero. Non ci si scandalizza per altre categorie di scioperanti che ci coinvolgono meno, ma è giusto valutare le ragioni che spingono gli autotrasportatori alla protesta, magari riflettendo su quanto costa alla categoria la carenza infrastrutturale a livello locale o l’aumento continuo del prezzo del gasolio, principalmente dovuto a tassazioni, a livello complessivo.
Fulvio Bonvicini, Uniti per Sassuolo La Margherita, ha ribadito l’inalienabilità del diritto allo sciopero. Ha riconosciuto le ragioni dei trasportatori, ricordando però vari problemi connessi alla categoria. Si è dichiarato favorevole all’ordine del giorno, non per penalizzare i trasportatori ma in ossequio a un provvedimento del governo.
Anche Claudio Casolari di An ha riconosciuto la necessità di vigilare sul rispetto del provvedimento del governo. Ci sono state, ha detto, situazioni poco piacevoli, limitazioni della libertà personale, picchetti che hanno utilizzato sistemi non leciti nei confronti di persone, molte chiamate alle forze dell’ordine. Ci sono aziende costrette a fermarsi.
Annalisa Sibani dei ds ha condiviso l’ordine del giorno, dichiarando che per tutti i lavoratori una regola deve essere quella di far conoscere le proprie istanze in modo chiaro e civile. Queste difficoltà del trasporto, ha anche detto, derivano da un problema troppo a lungo trascurato, relativo all’eccesso di importanza del trasporto su gomma rispetto ad altre forme. Bisogna riflettere anche su questo, ma nel frattempo non si può permettere la serrata e l’imposizione sulle libertà degli individui.
Ugo Liberi di Forza Italia ha denunciato pesi e misure diversi su diverse categorie di scioperanti. Lo sciopero, ha detto, è sempre la rivendicazione dei propri diritti a scapito di quelli di qualcun altro. E’ figlio dell’eccesso di permissivismo di questi anni. In questo caso però tocca direttamente tutti e provoca maggiori reazioni. Non possiamo lamentarci solo quando veniamo direttamente coinvolti.
Nicola Caserta del Gruppo Misto ha ricordato che quando si arriva a forme di protesta così estreme, significa che la categoria ha un’oggettiva difficoltà. Simili prese di posizione sono rischiose, i lavoratori lo sanno e non le assumono a cuor leggero. Sono convinto, ha detto Caserta, che alla fine la trattativa arriverà a conclusione.
E’ intervenuto anche il vicesindaco Ferruccio Giovanelli. La situazione è difficile, ha ammesso, e penso che ci vogliano regole certe in qualunque forma di lotta, qualunque categoria di lavoratori sia coinvolta. Nel caso dell’autotrasporto ci sono evidenti problemi di tariffe, concorrenza, condizioni di vita, ma l’oggetto dell’ordine del giorno, da cui dobbiamo partire, è il provvedimento di precettazione da parte del governo. Per le nostre competenze come amministrazione ci attiveremo per farlo rispettare, così come siamo costantemente attivi nei controlli sul trasporto. Per il futuro sarebbe auspicabile un tavolo di concertazione locale.
Secondo Rocco Capuozzo di Rifondazione Comunista il diritto allo sciopero è acquisito e la precettazione è un atto di violenza nei confronti dei lavoratori. E’ una responsabilità grave per un governo di centro sinistra. La crisi industriale locale non dipende dai trasportatori e viene da lontano. La categoria ha chiesto per venti giorni incontri al ministro, senza ottenere nulla. Se adottano queste forme di protesta, rischiando del proprio e perdendo giorni di salario, non lo fanno certo a cuor leggero.
Gabriele Giovanardi del Gruppo misto ha condiviso l’oggetto dell’ordine del giorno. Nessuno vuole ledere i diritti dei lavoratori, ha detto, ma ci sono categorie che hanno ruoli essenziali per la vita della gente e devono dare garanzie. Non si può sottostare al blocco autoritario di un’intera nazione.
Usai dei Comunisti Italiani ha ribadito il diritto allo sciopero e richiesto attenzione per le condizioni di vita e i problemi di sicurezza e sfruttamento che vive la categoria degli autotrasportatori.
Al termine del dibattito l’ordine del giorno è stato approvato con i voti favorevoli dei Ds, An, Uniti per Sassuolo La Margherita, Giovanardi e Cardone del Gruppo Misto. Contrari Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Udc.
Astenuti Forza Italia, Lega Nord e il presidente del consiglio Patrizia Barbolini.