Il consiglio della Comunità Montana del Frignano ha recentemente approvato il progetto di estensione al territorio montano della rete a banda larga per la connessione veloce ad internet. La realizzazione della rete mediante la tecnologia WI-FI ha come obiettivo la riduzione del cosiddetto ‘digital divide’ (ovvero la mancata copertura di servizio internet ad alta velocità) che contraddistingue molte zone dell’Appennino modenese e del Frignano in particolare.

“Il progetto – dichiara il presidente della Comunità Montana del Frignano Alessandro Tebaldi – si incardina e attua il Piano Telematico Regionale (PITER) ed ha lo scopo di dare anche alla montagna le stesse opportunità di connessione al Web che hanno gli abitanti delle città, avvicinando i servizi della rete Internet anche a coloro che vivono nelle zone più decentrate del Frignano e consentendo, di conseguenza alle imprese una comunicazione più rapida e competitiva. In questo modo si favorisce in particolare il turismo, mediante la possibilità di ampliare e migliorare i propri contatti con i diversi mercati potenziali”.
Tebaldi sottolinea la valenza strategica di questa vera e propria rivoluzione: “Stiamo parlando di un progetto qualificante per il territorio, perché ne aumenta la competitività; è inoltre di altissima utilità per la cittadinanza e sono certo che porterà grandi benefici in tempi brevi”.
I dati relativi alla provincia di Modena parlano di 78 aree scoperte da ADSL, di cui 54 in montagna; sono 57.000 le persone che non hanno accesso al servizio Internet a banda larga nei nostri territori: di queste 20.000 risiedono nella zona dell’Appennino. L’abbattimento del ‘digital divide’ interesserà gran parte del territorio montano coinvolgendo i comuni delle Comunità del Frignano, di Modena Est e Modena Ovest. Grande appoggio a questa ‘autostrada informatica’ è stato fornito dalla Provincia di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna, che hanno da subito risposto positivamente alle sollecitazioni delle Comunità Montane, aprendo un tavolo di concertazione e assicurando un supporto economico e tecnico.
L’impatto del progetto sull’ambiente sarà minimo: infatti nella dislocazione degli apparecchi ripetitori verranno privilegiati i siti con tralicci preesistenti; inoltre le stesse apparecchiature necessarie alla realizzazione della rete sono state scelte privilegiando quelle a bassissime emissioni elettromagnetiche (di molto inferiori a quelle provocate dagli apparecchi di telefonia cellulare) e con una particolare attenzione all’impatto visivo e ambientale. “I tempi per l’attuazione di questa rete saranno brevi – assicura il presidente Tebaldi –. Contiamo al più tardi entro l’estate prossima di avere già i primi collegamenti funzionanti”.