Il capannone di una ditta di compravendita di veicoli usati, in via Negrelli a Modena, era stato trasformato in un centro di demolizione auto senza autorizzazione e sprovvisto dei dispositivi per la gestione dei rifiuti classificati come pericolosi, come oli e batterie.


L’attività abusiva, inserita in un contesto residenziale di recente realizzazione, è stata scoperta, nelle scorse settimane, dagli Agenti del Posto integrato di Polizia (Polizia di Stato e Polizia municipale), dalla Polizia Provinciale e dalla Direzione provinciale del lavoro, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio disposto dal Questore di Modena in seguito alle segnalazioni ricevute dai residenti del quartiere.
Il titolare della ditta, un cittadino di origini montenegrine (iniziali A.I., 47 anni), è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, l’attività è stata sospesa e l’area posta sotto sequestro, mentre sono state disposte le prime sanzioni amministrative sia al titolare che ad alcuni proprietari dei mezzi ritrovati nell’area da parte della Polizia provinciale per la gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi, dell’Ispettorato del Lavoro per l’impiego di lavoratori non in regola e della Polizia municipale per l’esercizio abusivo dell’attività di autoriparazione e irregolarità dei registri.
Nel corso del sopralluogo sono stati identificati due operai che stavano lavorando nel capannone, di cui uno originario del Marocco, arrestato perché inottemperante all’ordine del Questore di Modena di lasciare il territorio nazionale, l’altro, originario della Macedonia, è risultato già arrestato per il medesimo motivo e quindi messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Modena in quanto irregolarmente presente sul territorio dello Stato.
In base alle autorizzazioni in possesso del titolare, l’azienda avrebbe dovuto limitarsi a compravendita di veicoli usati. Dai primi accertamenti invece l’azienda risultava, oltre a commerciare veicoli usati prevalentemente esportandoli all’estero, effettuare riparazioni di veicoli, nonché acquistare automezzi non più in grado di circolare per recuperare parti meccaniche e di carrozzeria.
Nell’area infatti sono stati rinvenuti 76 veicoli di cui 25 privi di targa e 4 auto completamente smontate in un contesto generale di degrado ambientale, con numerosi mezzi in evidente stato di abbandono. In fondo al capannone è presente un ponte di sollevamento, simile a quelli utilizzati dalle autofficine, con un’auto incidentata, circondato da alti scaffali pieni di parti di ricambio: ammortizzatori, dischi per freni, volanti, motori, parti elettriche, paraurti, portiere, cofani e marmitte. Sempre all’interno del capannone, sono state rinvenute 40 Carte di circolazione e 85 Certificati di proprietà di autoveicoli non presenti nell’area.
Sono tuttora in corso da parte della Polizia provinciale le indagini sui veicoli presenti per ricostruirne la storia sulla base della targa e del numero di telaio. Diversi proprietari sono già stati raggiunti da una sanzione amministrativa di 1600 euro per l’abbandono dell’auto. Alcuni veicoli in buono stato presenti sul posto per essere riparati o venduti sono stati invece riconsegnati ai proprietari.

In base alle indagini sull’attività di demolizione la Polizia provinciale ha multato finora 18 automobilisti con una sanzione di 1600 euro per non aver rispettato le norme sulla rottamazione delle auto.
La Provincia ricorda agli automobilisti che, per evitare ogni responsabilità penale e amministrativa, l’auto da demolire deve essere ceduta o al concessionario dal quale si acquista un veicolo nuovo, oppure ai demolitori autorizzati, facendosi rilasciare una dichiarazione di presa di carico e, successivamente, il certificato di rottamazione.
Infatti l’intestatario del mezzo continua ad essere responsabile se chi ritira il mezzo non provvede alla sua demolizione, ma lo detiene in condizioni di degrado.
L’attività di demolizione, inoltre, deve essere autorizzata e deve garantire il rispetto delle rigorose prescrizioni per il recupero delle parti dei veicoli, compresi i liquidi e tutte le parti inquinanti, allo scopo di salvaguardare l’ambiente e impedire eventuali traffici illeciti sia di auto che di targhe e documenti di circolazione.