“Vorrei, oggi, condividere alcuni sentimenti che ho provato a fronte della notizia dell’impossibilità del Papa di visitare la Sapienza di Roma”.


“Il primo sentimento è di tristezza al vedere come una grande università, la più grande d’Europa, viva in un regime di intolleranza di fatto:sessanta professori ne hanno condizionano quattromila e un manipolo di studenti esagitati ha emarginato un’intera popolazione studentesca». Mi domando: ma l’università per sua vocazione non dovrebbe essere il luogo del libero confronto delle idee?
Il secondo sentimento è quello della preoccupazione, per il risorgere di conflitti ed antagonismi tra laici e cattolci, ormai anacronistici e superati nei fatti e nella realtà quotidiana. Mi domando l’ostracismo, la censura preventiva in ultima analisi l’oscurantismo sono le nuove armi che gli “scienziati” moderni utilizzeranno per fare progredire la ricerca e la conoscenza?
Il terzo sentimento è quello della solidarietà, una solidarietà forte e convinta alla persona del Papa: nessuna voce deve tacere nel nostro Paese e a maggior ragione quella del Papa che è il vescovo di Roma. Mi domando è concepibile che al Vescovo di Roma, sia impedito di parlare nella cuore della Sua Diocesi che è la culla del Cattolicesimo?
Credo, in ultima analisi, che abbiamo assistito alla sconfitta della cultura liberale e di quel principio fondamentale che è il confronto delle idee e il rispetto delle istituzioni che sono il sale di ogni democrazia moderna”.

(Cristina Vandelli Consigliere Comunale del Partito Democratico Sassuolo)