I Sindacati modenesi della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil, si stanno mobilitando in questi giorni per chiedere al più presto il rinnovo del
contratto nazionale di lavoro (secondo biennio) per i lavoratori del comparto autonomie locali – circa 5.000 nella provincia di Modena, 650.000 a
livello nazionale – che da oltre due anni sono in attesa del contratto.
I Sindacati hanno incontrato in occasione della giornata della mobilitazione nazionale – 28 gennaio – e continueranno gli incontri anche
nei prossimi giorni con il presidente della Provincia, i sindaci dei Comuni della nostra provincia (a cominciare dal Sindaco di Modena e dai sindaci dei comuni capo-comprensorio) i presidenti delle Unioni di Comuni, delle Asp e delle Ipab, per chiedere loro un impegno a sollecitare il Comitato di Settore dell’Aran e l’Anci, oltre che le istituzioni governative, per
arrivare alla firma del rinnovo del biennio economico 2006-2007, ormai scaduto da 25 mesi, mentre è già tempo di trattativa per l’ulteriore rinnovo.
Dagli incontri è emersa una chiara disponibilità da parte di Sindaci e Presidente della Provincia di Modena a far sentire anche la loro voce a
sostegno di una vertenza che si protrae da troppo tempo e per rendere esigibili anche per i lavoratori degli Enti Locali quei 101 euro di aumento previsti dall’accordo quadro del 25 maggio 2007 e dal Memorandum sulla riforma delle Amministrazioni Pubbliche, aumento peraltro già riconosciuto agli addetti di ministeri e parastato a seguito della firma del contratto.
In particolare a seguito dell’iniziativa sindacale e della giornata di mobilitazione di ieri 28 gennaio – che ha visto la partecipazione anche della delegazione di sindacati e lavoratori modenesi alla manifestazione a Bologna davanti alla sede dell’Anci regionale – i Sindaci si impegnano a far votare nei consigli comunali, ordini del giorno da inviare al Comitato
di Settore dell’Aran e all’Anci in cui si chiede il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti degli Enti Locali come passaggio indispensabile
per dare dignità al lavoro pubblico ed elevare la produttività complessiva del sistema pubblico, per adeguare le retribuzioni del pubblico impiego al costo della vita, per una pubblica amministrazione rinnovata, al servizio
dei cittadini e delle comunità nelle quali essi vivono.

