Il presidente della Giunta regionale Vasco Errani e l’assessore regionale alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni si sono incontrati questa mattina con le rappresentanze delle organizzazioni sindacali del comparto sanità – Fp/Cgil, Cisl/Fps, Uil/Fpl – venute in Regione per rappresentare la situazione di grave difficoltà in cui versano i lavoratori del settore a causa del ritardo nella sottoscrizione dei contratti nazionali di lavoro, quadriennio normativo 2006-2009, biennio economico 2006-2007.


Al termine dell’incontro, in una nota congiunta, Regione e sindacati hanno concordato sulla gravità del ritardo del rinnovo contrattuale, strumento indispensabile per il recupero del potere di acquisto delle retribuzioni già fortemente ridimensionato dall’aumento dei prezzi e delle tariffe, nonché sul valore irrinunciabile del contratto di lavoro quale strumento di valorizzazione professionale dei lavoratori e della conseguente qualificazione dei servizi resi ai cittadini.
La Regione si è quindi impegnata a intervenire per rendere possibile la rapida definizione dei contratti nazionali di lavoro, scaduti da oltre 24 mesi, a tutela dei lavoratori e a garanzia della qualità dei servizi in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private e – per la parte specifica del comparto pubblico – a determinare le condizioni affinché il Comitato di settore sanità (che definisce gli indirizzi all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, per la contrattazione collettiva del comparto) possa dare mandato ad Aran per l’immediata riapertura del tavolo negoziale, in modo da arrivare a una rapida definizione del rinnovo contrattuale nei termini previsti dall’accordo siglato tra Governo e organizzazioni sindacali il 29 maggio 2007.

Un migliaio di lavoratori e lavoratrici della sanità pubblica e privata hanno partecipato questa mattina, davanti alla sede della Regione, al presidio promosso dai sindacati del pubblico impiego Fp/Cgil, Fps/Cisl, Fpl/Uil dell’Emilia Romagna a sostegno del rinnovo dei contratti, scaduti da oltre 24 mesi – si legge nel comunicato dei Sindacati – .
I sindacati denunciano l’ennesimo blocco dei contratti e gli incomprensibili rimpalli di responsabilità istituzionali, che negano ai lavoratori il diritto agli aumenti retributivi già concordati (101 euro medi da riparametrare) attraverso l’accordo generale sui contratti pubblici sottoscritto con il governo nel maggio 2007. Sono circa 50.000 gli addetti alla sanità pubblica interessati in Emilia Romagna, tra i quali crescono disagio e malessere per l’aumento dei carichi e dell’orario di lavoro nei servizi dei quali garantiscono quotidianamente il funzionamento, mentre le retribuzioni perdono potere d’acquisto e al contrario aumentano prezzi e tariffe.
Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, attuale presidente anche della Conferenza delle Regioni, e dall’assessore regionale alla sanità Giovanni Bissoni, i quali hanno impegnato la Regione ad intervenire per rendere possibile la definizione del contratto nazionale di lavoro e a determinare le condizioni affinché il Comitato di Settore Sanità possa dare mandato all’Aran per l’immediata riapertura del tavolo negoziale e la rapida conclusione del contratto.
Anche riguardo alla sanità privata – concludono Fp-Cgil, Fps-Cisl, Fpl-Uil Emilia Romagna – la Regione ritiene urgente il rinnovo del contratto e sollecita le associazioni datoriali ad avviare la trattativa.