Ricostruire il paesaggio fluviale reggiano, ricongiungere la città e la vita quotidiana con i corsi d’acqua del territorio, ricollocare con forme nuove i torrenti all’interno della vita quotidiana, così come era fino a qualche decennio fa. È questo uno degli obiettivi perseguiti dal Piano strutturale comunale (Psc) in materia di cura ambientale e di valorizzazione del paesaggio, per migliorare la qualità urbana.


“Il verde e le reti idriche – dice Ugo Ferrari, assessore all’urbanistica del Comune di Reggio – costituiscono un tema centrale per leggere il paesaggio, per ripensarlo, valorizzarlo e riprogettarlo all’interno di un quadro di maggior integrazione e di armonia rispetto sia all’esistente (elementi architettonici e aree naturali), sia alle future esigenze del territorio. Per questo intendiamo restituire specificità ai nostri corsi d’acque e alle aree ad essi immediatamente pertinenti. Un torrente come il Modolena, ad esempio, che è di grande valore naturalistico, non ha un proprio paesaggio, è elemento invisibile e di margine. È necessario, al contrario, ricreare una sua identità, fornirgli riconoscibilità in modo che possa arricchirne le funzioni ed essere un elemento di forte percezione”.



Per questo al centro del Psc vi sono i torrenti Crostolo, Modolena e Rodano, corsi d’acqua la cui valorizzazione permette di riscoprire il territorio e il paesaggio da un punto di vista nuovo, intersecandoli anche con connessioni di rete ecologica est-ovest che saranno individuate una a nord e una a sud della città. La rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, attraverso interventi di riordino degli argini e dei bacini, la sistemazione idraulica, la creazione di sistemi forestali e la costruzione di percorsi naturalistici e fruitivi, consente di restituire centralità all’acqua che ritornerà così ad essere un elemento caratterizzante il paesaggio urbano.

L’area limitrofa al corso del Modolena delineerà un grande asse verde che partendo dalla zona di San Rigo costeggerà la città, legandosi alle aree verdi circostanti lo Zanelli e il Conad Le Querce, e arriverà fino alla via Emilia. Per quanto riguarda il Rodano, il corridoio che abbina acqua e verde dal parco delle Acque chiare arriverà fino al Mauriziano e proseguirà passando dall’area dello stadio Giglio sino a Mancasale, legandosi con il paesaggio agricolo al nord della città. Attorno al Crostolo si sta sviluppando un grande parco fluviale che collega, attraverso una grande area verde attrezzata, le zone matildiche, il pedecollinare, il circuito delle ville estensi, la città storica e la Bassa. In questi giorni, mentre proseguono i lavori di sistemazione della nuova pista e dell’area verde sulla sponda destra nel tratto San Pellegrino-Baragalla, i tratti cittadini limitrofi al ponte di San Claudio e a via XX settembre sono oggetto di alcuni interventi di piantumazione di circa 70 alberi tra pioppi, salici e farnie, oltre a arbusti e cespugli autoctoni volti a ricostruire le macchie tipiche del paesaggio fluviale. E’ inoltre allo studio un progetto di ripristino di alcuni specchi d’acqua nell’alveo del Crostolo, tramite il riordino delle sponde, la sistemazione dei livelli d’acqua e il recupero di acqua dagli affluenti e dai bacini superiori.



Le Indagini sul sistema naturale e ambientale del territorio condotte nell’ambito della redazione del Psc hanno quantificato l’estensione di elementi naturali e seminaturali – boschi e corsi d’acqua – in circa 585 ettari pari a solo il 2,53 per cento della superficie del comune. Sono state però individuate 35 aree di pregio naturalistico, vocate a divenire nodi della rete ecologica, integrandosi con i corridoi ecologici, costituiti essenzialmente dai corsi d’acqua principali. In corrispondenza di queste aree è stata rilevata la presenza di 19 specie floristiche di interesse comunitario o conservazionistico (tra cui varie orchidee) e di parecchie specie faunistiche tutelate da norme nazionali e internazionali (in particolare Direttiva Habitat – 21 specie – e Uccelli – 58 specie). Non si è avuto però riscontro per oltre metà delle specie storicamente segnalate nel Reggiano, a testimonianza di un progressivo impoverimento, inteso come perdita di biodiversità, che il nostro territorio sta sperimentando e a cui il Psc si prefigge di porre un freno.
Gli interventi previsti sui principali corsi d’acqua cittadini, a cui si aggiungono anche le potenziali aree boscate allo studio che in gran parte sono collegate ad ambiti fluviali, raggiungeranno dunque il duplice scopo di reinserire il torrente nel nostro paesaggio, concependolo come luogo di svago e strada d’acqua che affianca i nostri tragitti quotidiani, ma anche di ripristinare gli ecosistemi naturali, favorendo le capacità di autodepurazione delle acque e andando a ricostituire il patrimonio di biodiversità che si è andato impoverendo nel tempo.