Secondo l’ultimo rapporto provinciale sul “Lavoro non regolare e la sicurezza sul lavoro”, presentato oggi alla stampa, promosso dalla Provincia di Bologna e condotto dalla Fondazione Istituto per il lavoro, su 8.553 aziende ispezionate 4.224 sono risultate fuorilegge (49,4%).

A far riscontrare le maggiori irregolarità, a Bologna è soprattutto il settore delle costruzioni. Infatti, di queste aziende che non rispettano le norme, 1.386 sono imprese edili o comunque coinvolte nelle grandi opere (su 3.700 unità
ispezionate), cosicchè l’irregolarità in questo campo si attesta sul 37,5%. I controlli sono stati effettuati da Ausl, Inps, Inail e Direzione provinciale del lavoro (Dpl), ognuno per la sua parte: si è potuto vigilare, ad esempio,
sull’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro piuttosto che sulle irregolarità contributive, previdenziali o assicurative. E tutti hanno confermato che l’attività ispettiva è aumentata
nell’ultimo anno.

“Questi dati offrono un approfondimento ragionato delle problematiche del mercato dell’occupazione locale e si pongono come strumento utile non solo a fini statistici o di conoscenza dei fenomeni, ma servono anche e soprattutto a definire le politiche e le attività di prevenzione e di contrasto alle irregolarità e agli infortuni”, ha detto l’assessore provinciale
al Lavoro Paolo Rebaudengo. Perchè, “laddove manca la sicurezza in senso lato è più facile che si verifichino incidenti”.
Nel 2007, infatti, la Provincia di Bologna ha investito “5 milioni e 200 mila euro sui temi sicurezza del lavoro, formazione e attività ispettive soprattutto nei cantieri, coinvolgendo circa 3.000 persone in 111 progetti”, ha precisato Rebaudengo.