Ha aperto oggi al traffico sull’A1 la nuova stazione di “Terre di Canossa-Campegine”, che si trova tra Parma e Reggio Emilia, al km 124+378.

Complessivamente sono disponibili 3 piste in entrata (1 Telepass dedicata e 2 bimodali Telepass/biglietto) e 7 in uscita (1Telepass dedicata, 1 bimodale (Telepass-Viacard), 2 Viacard (Carte di credito-Bancomat), 2 casse
polifunzionali (operatore-cassa automatica) e 1 pista speciale dedicata ai trasporti eccezionali.

Il “mosaico infrastrutturale” che sta giorno dopo giorno cambiando volto alla nostra provincia, si arricchisce di un altro, importante tassello – così la Provincia di Reggio Emilia -. Questa mattina è stato infatti inaugurato il nuovo casello autostradale “Terre di Canossa-Campegine”. Dopo decine di anni di attesa, si realizza così una delle opera più significative dell’area medio padana.
Alla cerimonia di inaugurazione, che è stata accompagnata dalla Banda musicale di Sesso,erano presenti, l’assessore alla Mobilità e ai trasporti della Regione Emilia-Romagna Alfredo Peri, i presidenti della Provincia di Reggio Emilia e di quella tedesca ‘gemella’ dell’Enzkreis, Sonia Masini e Karl Röckinger, il sindaco di Campegine River Tagliavini, Giovanni Dionisi, direttore del 3° Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia. Dopo il taglio del nastro, una sfilata dei cavalieri di Matilde e la rappresentazione storica a cura delle contrade di Canossa hanno completato la cerimonia di inaugurazione.
Il nuovo casello, come noto denominato Terre di Canossa-Campegine, è situato al chilometro 124+350 della Autostrada A1 Milano-Napoli. “Si tratta di un’opera attesa da anni che rende completamente operativo il sistema di ben 18,3 chilometri di nuove strade realizzato dalla Provincia in Val D’Enza ed inaugurato l’estate scorsa, proprio in previsione della apertura del nuovo casello autostradale, e che verrà ulteriormente potenziato sulla direttrice est-ovest con la Variante della Lora recentemente appaltata”, sottolinea la presidente della Provincia, Sonia Masini.
“L’impegno della Provincia per il potenziamento infrastrutturale in ogni caso proseguirà, perché dalla via Emilia alla Pedemontana sono davvero tanti i fronti sui quali la Provincia intende continuare a lavorare non solo garantendo, anche nel triennio 2008-2010, ben 173 milioni di investimenti e spese in conto capitale, ma anche attivandosi per reperire risorse regionali e statali in grado di contribuire a rendere il nostro territorio sempre più moderno e competitivo a livello europeo”.
Sempre in un un’ottica europea è stata pensata la intitolazione del casello, proposta dalla Provincia all’apposito comitato dell’Aiscat: “Con “Terre di Canossa – Campegine”, oltre a valorizzare l’apporto fornito del Comune di Campegine alle intese istituzionali per la realizzazione di una infrastruttura così rilevante, abbiamo voluto richiamare i luoghi che nell’alto Medioevo videro agire Matilde, visitati da turisti di ogni parte del mondo, e che hanno assunto nel tempo significato di simbolo a livello europeo di un periodo storico e culturale le cui importanti tracce rimangono in gran parte del territorio provinciale”.
L’inaugurazione del casello autostradale di Campegine ha dunque rappresentato una sorta di apertura dell’anno “matildico” promosso dalla Provincia di Reggio insieme a Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, Comune di Reggio Emilia, Fondazione Manodori, Camera di commercio, Matilde di Canossa Spa, Comunità montana e Comuni matildici, con una serie di prestigiose iniziative che vanno dalla riedizione del premio Matilde di Canossa a momenti di studio, fino a una importante mostra sul periodo romanico.

La scheda / Nuovo casello, una storia lunga quasi 20 anni
Il lungo cammino che ha portato alla realizzazione del nuovo casello autostradale è iniziato tra il 1990 e il 1991, quando la Provincia di Reggio Emilia aveva sottoscritto – con i Comuni della Val D’Enza, la Camera di commercio e la Società Autostrade – una serie convenzioni per la costruzione di un nuovo svincolo autostradale a Campegine, con l’obiettivo di snellire il traffico tra i territori di Reggio Emilia e Parma, decongestionare le aree urbane ed ottenere favorevoli riflessi sull’economia locale agevolando l’accesso alla importante rete di comunicazione. In tale intesa, gli Enti locali si impegnavano a compartecipare al finanziamento dell’opera, per un importo complessivo di 2,975 miliardi di lire, pari a 1 milione e 536.459 euro.
Il progetto – che rientra altresì negli interventi previsti in collaborazione con TAV dopo la convenzione siglata nel 2001 – è stato però approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dalla concedente Anas solo tra il 2004 ed il 2005. I lavori, aggiudicati al Consorzio Stabile Consta di Roma a seguito di gara di gara ad evidenza pubblica ed eseguiti dalla ditta consorziata Mattioli Spa di Padova, sono iniziati nel giugno del 2006. L’importo complessivo dei lavori è pari a 12 milioni e 980.000 euro, 11.443.541 dei quali a carico della Società Autostrade, 1.123.459 a carico della Provincia di Reggio Emilia ed 413.000 a carico dei Comuni della Val D’Enza e della Camera di commercio.
Il nuovo casello è caratterizzato da 3 entrate (di cui una ad uso promiscuo agibile anche per i mezzi eccezionali) e da 7 uscite (di cui una riservata solo ai mezzi eccezionali): sull’area di servizio, oltre alla tradizionale pensilina, in corrispondenza degli accessi sono presenti tre fabbricati di servizio (due destinati agli impianti ed uno al personale). I raccordi con l’autostrada sono ottenuti con due cavalcavia monodirezionali, mentre il piazzale di accesso è collegato alla viabilità ordinaria attraverso uno svincolo a rotatoria con una dimensione esterna massima di 110 metri.