“E’ sempre più chiara – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – il menefreghismo che regna nell’amministrazione provinciale sulle questioni ambientali, tanto da avere ridotto a ben poca cosa, grazie alla gestione del comandante Merlo, il corpo dei vigili provinciali stessi, un tempo uno dei migliori del nord Italia, e ora dirottati su servizi neppure in campo ambientale, ma sociale”.

“Va infatti ricordato che la gestione di Merlo, voluta dall’allora Ruini e continuata dalla Masini è servita per evitare di fare sanzioni in campo ambientale, quindi per smettere di disturbare e lasciare che le nostre acque superficiali siano ridotte a scarichi fognari, come accade oggi, o che quasi tutte le notti si segnalino spari in qualche vallata appenninica, sempre ad opera dei soliti bracconieri. E questo a fronte di un aumento considerevole degli abbandoni di rifiuti e dei reati ambientali, sempre meglio congegnati e incisivi. E che faccia comodo lo si è anche notato dal silenzio assordante delle associazioni venatorie, che indubbiamente si sono tolte un problema di torno”.

“In tutto questo – continua Becchi – le nostre Guardie Ecologiche non si sostituiranno (e non avrebbe senso farlo) all’opera dei Vigili, non avendone i poteri e i mezzi, ed essendo volontari, quindi non a tempo pieno sulle questioni ambientali, senza contare che la Provincia non investe un euro sui raggruppamenti delle Guardie Ecologiche, limitandosi a ripartire i fondi regionali (circa 12.700 euro per il 2007 in tutto) o togliendoci, come è accaduto in passato, poteri di accertamento. Piuttosto spetta ai Vigili di allontanare il loro comandante Alessandro Merlo, addirittura loro controparte sulla vertenza sindacale che li ha visti contrapposti alla Masini, durata circa un anno, per l’attività in centro storico, quindi segno di una degenerazione totale di questo organismo di polizia, che se dovesse restare così sarebbe meglio scioglierlo. I primi quattro Vigili inoltre non ci risulta che siano volontari, ma siano stati obbligati in base agli accordi raggiunti”.

“E tutto questo – conclude Becchi – avviene senza che l’assessore competente alla polizia provinciale e all’ambiente Alfredo Gennari dica nulla, ormai forse ridotto a pura foglia di fico della Masini. I problemi del centro storico inoltre non si risolvono che due vigili per turno, ma con una politica che avrebbe dovuto fare il Comune di Reggio a cominciare dal PRG del 1999, che ha invece delineato chiaramente il declino del centro stesso e favorito qui l’insediamento di fasce deboli della società, tanto da non essere più sicuro per le donne, soprattutto nelle ore serali. Fino che permarranno queste condizioni socio-economiche del centro la vigilanza sarà solo un pagliativo”.