Sabato 19 aprile 2008 alle ore 21 al Teatro Herberia di Rubiera, ultimo appuntamento della stagione di prosa 2007-2008 organizzata e promossa dal centro teatrale La Corte Ospitale: Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, in collaborazione con Amat, presenta ‘Le 5 rose di Jennifer‘, testo di Annibale Ruccello, con Arturo Cirillo e Monica Piseddu, regia Arturo Cirillo, musica originale Francesco De Melis, disegno luci Pasquale Mari.

In una stanza coloratissima, ma inquietante e soffocante, sovraccarica di ninnoli di vario genere, inizia Le cinque rose di Jennifer, scritto e portato in scena per la prima volta dal drammaturgo napoletano Annibale Ruccello, scomparso prematuramente appena trentenne nel 1986.
Oggi Arturo Cirillo si confronta registicamente e interpretativamente con questo testo ormai divenuto di culto. Nello spettacolo si racconta di una profonda solitudine: Jennifer, travestito napoletano, è in bilico tra ciò che realmente è e ciò che desidera essere. I suoi stati d’animo sono molteplici, ma il baratro è assai vicino.
Due oggetti fondamentali in scena, unici contatti con il mondo esterno: un telefono che suona sempre per sbaglio a causa del cattivo funzionamento delle linee telefoniche, e una radio che fa da sottofondo alternando le canzoni degli idoli di Jennifer (Patti Pravo, Mina e Gabriella Ferri), ad inquietanti aggiornamenti su un assassino che va in giro alla ricerca di travestiti da uccidere e sui cadaveri dei quali lascia come firma personale cinque rose rosse.

“Leggo Le cinque rose di Jennifer – spiega il regista – come una metafora della nostra esistenza, o, per usare il linguaggio di uno degli altri personaggi che abitano la stanza in cui avviene la vicenda, come una specie di simbolo di questa mia atroce solitudine. Di tutti i testi che Ruccello ha scritto, credo che questo sia quello dove maggiormente egli si sia rappresentato, attraverso un altro da sé”.
“Non esiste il travestito, ma esistono i travestiti, diversi come le vite di ogni persona. Io e Monica Piseddu facciamo i nostri, quelli che ci siamo immaginati, e attraverso di loro, anche dolorosamente, parliamo di noi stessi, di come siamo. Io ignoro cosa abbia spinto Ruccello a decidere di rappresentare la sua sensibilità e la sua emotività attraverso la figura, direi l’archetipo, di un travestito; io ho trovato in questi personaggi la disperata necessità della menzogna e dell’illusione, per non vedere il niente delle nostre esistenze”.
Arturo Cirillo

Ingresso: intero € 14.00, ridotto meno di 25 anni, più di 65 anni, soci Arci, soci Coop € 12.00, studenti universitari Modena e Reggio Emilia € 8.00. E’ possibile acquistare i biglietti anche on line sul sito Viva Ticket.
Per informazioni e prenotazioni: La Corte Ospitale, Via Fontana 2, Rubiera (RE)
Tel. 0522 621133 – Corte Ospitale.