Per l’industria manifatturiera modenese i dati del primo trimestre del 2008 tracciano un quadro congiunturale complessivamente debole, seppur di entità inferiore alle attese formulate nei trimestri precedenti. Per i mesi successivi, questi segnali di tenuta sembrano allontanare i timori dell’entrata in una fase recessiva dell’economia, per quanto l’aumento registrato nella volatilità dei mercati, da un anno a questa parte, ha spesso determinato repentini e inattesi rimbalzi dell’attività produttiva.

E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dai primi dati dell’indagine congiunturale della Camera di Commercio di Modena, la quale rileva lo stato di salute di un campione statisticamente rappresentativo della popolazione delle imprese attive con 6 e più addetti.

Entrando nel dettaglio dei risultati, l’indice grezzo della produzione industriale è aumentato dello 0,4% rispetto allo steso periodo dell’anno precedente. In valore il fatturato delle imprese, invece, ha segnato un avanzamento del 3,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, grazie soprattutto alla buona performance messa a segno sui mercati esteri.
In termini prospettici, le indicazioni fornite dall’andamento degli ordini in portafoglio delle imprese lasciano intravedere il proseguimento di questa difficile fase congiunturale anche per i prossimi trimestri. Difatti, in valore, gli ordini complessivi hanno registrato un modesto progresso dello 0,5% rispetto a gennaio-marzo dello scorso anno. Sulla tenuta del dato ha influito positivamente soprattutto l’aumento del 2,7% rilevato nella componente estera, mentre la domanda nazionale mostra un andamento cedente (-0,4%), portandosi in scia con l’andamento in atto già dalla seconda metà del 2007.

A livello settoriale i confronti sulle evoluzioni degli indici della produzione e del fatturato hanno segnalato un peggioramento del ciclo economico piuttosto diffuso. Tra i pochi settori che nel primo trimestre del 2008 hanno continuato a registrare un’espansione dei livelli produttivi quelli più rilevanti, per l’industria manifatturiera modenese, sono stati i mezzi di trasporto e il meccanico. Per questi settori l’attività è rimasta robusta in virtù soprattutto della minore esposizione alla competizione di prezzo. Al contrario la debolezza della domanda interna ed internazionale sta penalizzando in misura più marcata soprattutto quei settori maggiormente sensibili all’evoluzione del tasso di cambio e al ciclo dei consumi, quali, nel caso di Modena, i settori del tessile e dell’abbigliamento, della ceramica e del biomedicale.

In particolare, il settore delle “macchine e apparecchi meccanici” ha registrato nel trimestre incrementi del +6,1% per la produzione e del +8,8% per il fatturato, grazie ad un buon andamento delle esportazioni.

I positivi risultati messi a segno dalle auto di lusso hanno trascinato verso l’alto anche la produzione media dell’intero settore dei “mezzi di trasporto”, con aumenti rispettivamente del +5,3% per la produzione e del +32,8% per il fatturato.
Buoni anche i dati relativi alle imprese la cui attività risulta in gran parte legata a quella dei beni strumentali, quali le “macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche” (produzione +6,1% e fatturato +2,2%) e i “prodotti in metallo e le lavorazioni meccaniche” (+0,9% per la produzione e +1,9% per i ricavi).

Tra i settori che hanno registrato le contrazioni più marcate, invece, si segnalano: le “industrie della maglieria” (-3,4% per le quantità prodotte e -3,4% per il fatturato), “dell’abbigliamento
(-6,3% per la produzione e -5,7% per le vendite), “della fabbricazione delle piastrelle in ceramica” (-3,0% in termini di volumi prodotti e -0,6% rispetto al valore delle vendite), del “biomedicale
(-5,0% per la produzione e +1,8% per il fatturato).
In rallentamento, infine, anche l’attività “dell’industria alimentare”, dove i relativi indici hanno segnato una diminuzione dei volumi trasformati del -1,9% e un aumento dei ricavi in valore del +2,3%.