Avendo appreso “la bocciatura” da parte dei Revisori dei Conti del bilancio di ATC di cui la Provincia è parte rilevante con il 32% di quota di proprietà, rimaniamo in trepida attesa – dichiarano Luca Finotti, Giuseppe Sabbioni e Giovanni Leporati del Gruppo FI-PDL – dell’annunciata partecipazione da parte del capo azienda Sutti alla Commissione Consiliare Provinciale già convocata per lunedì prossimo.

Chiederemo comunque anche la presenza dei Revisori dei Conti della Provincia per poter avere qualche occhio in più al fine di conoscere la reale situazione dei conti.
Tale necessità – concludono Finotti, Sabbioni e Leporati – è ancora più rilevante a seguito dell’annunciato percorso di fusione fra ATC e l’omologa azienda dei trasporti ferrarese (ACFT), che sta già creando come noto problemi di natura gestionale/contrattuale per gli accertatori della sosta.

In relazione alla querelle circa le attestazioni del Collegio dei Revisori dei conti del Comune di Bologna, che hanno sostanzialmente “bocciato” il bilancio dell’azienda ATC in relazione ai rapporti con la società SRM, il consigliere provinciale di Alleanza Nazionale Michele Facci ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“L’azienda ATC è partecipata oltre che dal Comune di Bologna anche dalla Provincia, così come avviene per la Società Reti e Mobilità (SRM); pertanto, l’Ente Provincia ha un dovere istituzionale di controllo su entrambe le aziende. che gli impone un immediato riscontro in merito.
Poiché al Presidente Sutti è stato recentemente elargito un premio di 50.000,00 Euro, proprio per “gli obiettivi raggiunti con il bilancio 2007”, è fin troppo evidente che se il Bilancio di ATC è negativo – così come testimoniano i Revisori dei conti del Comune di Bologna – non solo l’indennità non è affatto dovuta, ma si pongono di conseguenza degli evidenti problemi di trasparenza e di corretta amministrazione della cosa pubblica.
Mi aspetto – prosegue Facci – che l’Ente Provincia voglia intervenire efficacemente, in un’ottica di effettiva ricerca della verità, al fine di chiarire questa incresciosa situazione, che vede ancora una volta come oggetto il denaro della collettività”.