Dopo diciannove mesi di trattative e alcuni scioperi (vigilia di Natale 2007 e vigilia di Pasqua 2008), è stato finalmente rinnovato il contratto nazionale di lavoro del settore terziario, distribuzione e servizi. A Modena e provincia interessa oltre 30 mila persone occupate in imprese come Leclerc, Panorama, Esselunga e Obi, oltre che in gran parte del piccolo commercio. L’intesa è stata raggiunta da Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil (quindi non dalla Filcams-Cgil) e si applica alle imprese che aderiscono a Confcommercio e Confesercenti.

«Questo contratto è importantissimo – afferma il segretario provinciale della Fisascat-Cisl Liliana Castiglioni – Innanzitutto amplia le relazioni e i diritti sindacali. Introduce una procedura di informazione e garanzia, prima inesistente, sulle terziarizzazioni, e l’obbligo del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per gli appalti, fornendo ai lavoratori di pulizia o vigilanza che operano all’interno dei centri commerciali sicurezza e tutele anche attraverso la certezza dei versamenti contributivi e previdenziali».

Altre novità riguardano l’apprendistato (con l’innalzamento della percentuale di conferma dal 70 all’80 per cento), il part-time minimo (che passa da 16 a 18 ore settimanali nelle aziende sopra i trenta dipendenti), i contratti a tempo determinato (con il superamento del periodo di prova nel caso di reiterazione del contratto a termine), il diritto allo studio (riconoscimento dei master universitari e innalzamento delle percentuali degli aventi diritto), le gravi malattie (l’aspettativa non retribuita di dodici mesi oltre il periodo di comporto permette di non essere licenziati quando si hanno gravi patologie).

«Abbiamo dato risposte anche sull’orario domenicale – continua Castiglioni – Negli ultimi anni le aziende assumevano giovani con il lavoro domenicale nel loro orario, creando un esercito di persone a cui non veniva riconosciuta la maggiorazione del 30 per cento sulla retribuzione. Ora hanno l’avranno in modo progressivo. Inoltre il nuovo accordo prevede limiti al numero annuale di domeniche in cui ogni lavoratore dovrà prestare servizio. Pur essendo contrari per principio al lavoro domenicale, cercheremo poi soluzioni al secondo livello di contrattazione, cioè analizzando le situazioni azienda per azienda».

Per quanto riguarda l’aumento salariale, a regime ammonta a 150 euro al quarto livello; quindi, nell’arco della vigenza contrattuale, ogni lavoratore si porterà a casa oltre 3.800 euro, recuperando il potere d’acquisto oltre il tasso di inflazione programmata. Lo stesso aumento (150 euro in quattro anni) va anche agli addetti della distribuzione cooperativa (a Modena i dipendenti di NordiConad e Coop Estense). Lo prevede il nuovo contratto nazionale appena rinnovato; in questo caso, però, i sindacati non si sono spaccati e hanno sottoscritto unitariamente l’intesa con le centrali cooperative.