I fatti del G8 di Genova rivivono nel libro di Gianluca Cristoforetti, “G8 remix” (Ed Aliberti) che sarà presentato dallo stesso autore martedi 2
settembre (ore 21) presso la sala del libro di Festa Reggio.


«Tutto è tornato normale. E io? Domani nessuno si ricorderà più di questo. Domani riuscirò a strapparmi un sorriso. Vorrei solo conoscere il nome di quello stronzo che scriverà da qualche parte la parola fine. Illuso».

È sale nelle ferite di Genova, travolta da un evento più grande di lei, stupita e sconvolta di fronte alla storia che sembra impazzire e alle
storie private dei singoli. Mentre scorrono in sottofondo, su di uno schermo lontano alla vista, le immagini di guerriglia urbana, di gente che
scappa ferita e di lotta tra manifestanti e polizia e tra polizia e manifestanti, come se fossero finzione, con una lingua che ricorda quella
materica e straniante del migliore Balestrini, Omero, il protagonista, medico legale, registra il suo sentire, il suo cambiare, le proprie
azioni, le proprie perversioni. Il corpo morto di una donna, la sua carne bianca, il dominio folle e delirante preteso sugli altri. Fino alla morte.
Dopo la morte. Un romanzo che scotta, che brucia: un’indagine su noi stessi, anatomopatologia di un delitto. Per scoprire che i confini, e le differenze, perdono ogni senso: «Non c’è violenza nell’aria, solo amore, amore ovunque, anche in me, non c’è il senso della morte. Non c’è alcun senso».

Gianluca Cristoforetti (Genova, 1968) è architetto. Consulente presso vari enti pubblici, vive e lavora tra la Liguria e l’Emilia. Ha curato diversi eventi artistici, fra i quali la mostra e il concorso di cortometraggi Urban Regeneration, e White: la notte bianca delle arti. Ha pubblicato la
raccolta di poesie La mia città ha paura e Genova. Guida di architettura moderna, oltre a una serie di testi scientifici di architettura e
urbanistica. Questo è il suo primo romanzo.