Anche in Emilia Romagna sciopero di un mese delle prestazioni straordinarie per tutti i lavoratori di Poste Italiane Spa proclamato dalle segreterie nazionali di Slp-Cisl, Faolp-Cisal e Ugl-Com dall’8 settembre al 7 ottobre, per protestare
contro “la politica dei tagli senza pensare allo sviluppo”.


Da un lato, si legge in Una nota della Cisl, si dichiarano 150 esuberi nel settore della sportelleria: (33 a Bologna, 23 a Ferrara, 7 a Forlì, 27 a Modena, 5 a Parma, 16 a Piacenza, 10 a Ravenna, 18 a Reggio Emilia e 11 a Rimini), dall’altro si sta predisponendo la chiusura dei
turni pomeridiani in importanti centri come Porretta Terme, Borgo Val di Taro, Castel Bolognese, Granarolo ed altri 30 uffici nella regione.

Il settore del recapito già penalizzato dalle pesanti ristrutturazioni degli ultimi mesi subira’ ulteriori tagli: circa 40 a Bologna, 15 a Modena e 10 a Forli’, dove a causa del Memorandum firmato al ministero del Lavoro, Poste ha esternalizzato importanti servizi di consegna e trasporto delle corrispondenze.
‘Penso – afferma Valerio Grilllini segretario regionale Slp Cisl Emilia Romagna – che in una regione con un tessuto socio economico come l’Emilia Romagna, Poste Italiane debba cercare lo
sviluppo e non limitarsi solo ad effettuare tagli che favoriranno la concorrenza agguerrita degli operatori postali presenti sul territorio. In un regime, ormai di libera concorrenza – prosegue –
Poste dovrebbe ricercare nuove clientele business offrendo qualità nei servizi, invece di preoccuparsi solo dei costi con una mera
politica di tagli e riduzione di personale”.