Il mistero della Sacra Sindone, del lenzuolo raffigurante il corpo di Cristo, conservata a Torino, si chiarisce e trova basi scientifiche attraverso il lavoro di una ricercatrice modenese, la dott. ssa Giulia Moscardi, dottoranda in Chimica presso il Dipartimento di Chimica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che sotto il tutorato del prof. Pietro Baraldi, impiegando la Spettroscopia Raman, ha condotto un’analisi su campioni del reperto che hanno rivelato numerosi pigmenti e materiali utilizzati in pittura.

La ricerca dal titolo “Analisi mediante Spettroscopia Raman di campioni di polvere tratti dalla Sindone”, presentata lo scorso agosto presso l’Università dell’Ohio (Ohio State University USA), dove si è tenuta una conferenza internazionale sui nuovi studi, le prospettive e gli enigmi legati alla Sacra Sindone, ha vinto il terzo premio di un concorso per studenti e dottorandi che si fossero distinti per le loro ricerche.

La microscopia Raman – spiega la dott.ssa Giulia Moscardi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – una tecnica fondamentale per lo studio dei beni culturali proprio per la possibilità di investigare i materiali in maniera non distruttiva, ha permesso di ipotizzare la presenza di emoglobina e di ossidi di ferro non cristallini, come prodotto di degradazione del sangue, e di numerosi pigmenti e materiali utilizzati in pittura, permettendo di selezionare alcuni prodotti di contaminazione e attribuirli all’opera di pittori che usualmente eseguivano copie della Sindone. Mentre altri materiali non possono avere un’attribuzione certa, è certamente curiosa la presenza di Moissanite, un minerale tipico delle coste della Turchia, che confermerebbe il dato storico del passaggio della Sindone per Costantinopoli. La tecnica Raman ha dato quindi molti risultati interessanti”.

I campioni analizzati presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia provengono da polveri aspirate dallo studioso Giulio Riggi di Numana nel 1978 e nel1988 nello spazio compreso fra la Sacra Sindone ed il tessuto d’Olanda ad esso impunturato.

Nell’ambito della collaborazione con l’Università di Padova – afferma il prof. Pietro Baraldi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – e nell’intento di estendere l’applicabilità della tecnica della microscopia Raman, abbiamo intrapreso uno studio su campioni e che rappresentano una sfida per la scienza. Alcuni campioni, tratti dalla Sacra Sindone nel corso di alcune operazioni di pulitura e distacco del telo di supporto, sono stati sottoposti ad indagine mediante questa tecnica che presenta la possibilità di analizzare particelle piccole presenti in una polvere. Sono stati identificati molti materiali e sono state avanzate ipotesi sulla loro provenienza riferibile alle vicissitudini subite dal telo nel corso della storia”.