Il bilancio della prima festa regionale del PDL a Sasso Marco è più che positivo. Centinaia di emiliani hanno partecipato alla due giorni bolognese tenuta a battesimo dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno e conclusasi con l’intervento dell’Onorevole Adolfo Urso. I tanti volontari e gli organizzatori meritano un grande plauso: in particolare gli ideatori dell’iniziativa, Alberto Vecchi e i colleghi consiglieri regionali del PDL.
Il reggiano Fabio Filippi ha partecipato al dibattito dal titolo “In cammino verso il Popolo della Libertà”.


Di seguito le parti più significative dell’intervento del Consigliere Filippi: “Oggi nasce ufficialmente qui il grande partito del popolo italiano, un partito aperto che è contro i parrucconi della vecchia politica. Invito tutti a entrare a partecipare a questo grande progetto.
Abbiamo dato la nostra spinta ad un pensiero che finalmente è nato e tutti ne siamo orgogliosi.
Il prossimo mese nasceranno in tutte le città i coordinamenti provinciali e comunali del PDL. I quali, fra 5 mesi, a febbraio, andranno ad eleggere i vertici del più grande partito politico popolare del dopoguerra. Un partito che ha già ottenuto la fiducia di oltre il 50% degli italiani.
Ora, sentiamo il bisogno, l’esigenza di una nuova via anche nella rossa Emilia-Romagna, ma per fare questo serve una rinnovata moralità nell’amministrare la cosa pubblica.
Non dobbiamo più far finta di niente, tollerare gli affari dei sindaci rossi, delle giunte rosse e delle coop rosse, come se fosse una cosa normale.
Siamo una grande forza moderata ed innovativa che si rispecchia nei valori della Costituzione italiana e nei valori del Partito popolare Europeo.
Il PDL è il movimento della gente e per la gente. Un movimento che ha la pretesa di coinvolgere, nelle scelte politiche, il cittadino. Strutturato in modo federativo: vorremmo infatti che in Europa a rappresentarci ci fosse qualcuno di voi, qualcuno che abita e vive la nostra realtà e non dei paracadutati che dopo aver raccolto i voti non si fanno più vedere.
Ma non ultimo, c’è bisogno di una nuova moralità nell’amministrare la cosa pubblica, partendo dal più piccolo comune, fino alle Province e alla Regione.
E’ ora di dire basta all’affarismo e agl’interessi”.