Presentata stamattina in conferenza stampa a Modena la mobilitazione della Cgil che prende il via il 27 settembre in tutte le piazze italiane per
chiedere al governo un cambiamento di indirizzo della politica economica, sociale e fiscale.


A Modena, la Cgil chiama a raccolta lavoratori, pensionati, giovani, immigrati, donne, studenti e cittadini sabato 27 settembre al parco Ferrari
alle ore 10.
Alla manifestazione provinciale, che vuol essere una festa di piazza conpalloncini colorati, striscioni, slogan, cartelli e tanta musica,
prenderanno la parola dal palco, lavoratori, precari e disoccupati, genitori e insegnanti in rappresentanza del mondo della scuola, addetti del
pubblico impiego, lavoratori del commercio e pensionati. Le conclusioni saranno affidate al segretario regionale della Cgil Danilo Barbi.
In apertura e a conclusione della manifestazione la Filarmonica di Carpi eseguirà musiche popolari e del lavoro. Presente l’associazione di volontariato e solidarietà Auser con i propri mezzi e parata di mezzi agricoli nello spazio verde. Nei gazebo allestiti sarà distribuito
materiale informativo con le critiche della Cgil alla manovra di governo.

Con la mobilitazione di sabato 27 settembre la Cgil chiede al Governo un cambio di indirizzo nelle scelte di politica economica e sociale, cambiando
la manovra d’agosto che penalizza lavoratori e pensionati, è incapace di rilanciare lo sviluppo del Paese, non dà risposta all’emergenza salariale
che riguarda dipendenti e pensionati. Una manovra che assume carattere depressivo poiché, non sostenendo i redditi, non sostiene neppure i consumi e rischia di aggravare la crisi già in atto come dimostrano, fra gli altri, anche i preoccupanti dati relativi alla cassa integrazione.

La Cgil chiede interventi concreti a sostegno dei redditi da lavoro e delle pensioni – a cominciare dalla restituzione del fiscal drag (che nel solo
2008 è pari a 362 euro per lavoratore) e da misure fiscali come l’aumento delle detrazioni quantificabili in un aumento di 1.000 euro nei prossimi 3 anni di cui 500 già entro il prossimo dicembre – come indicato nella
piattaforma unitaria (“Per valorizzare il lavoro e far crescere il paese”) proposta insieme a Cisl e Uil e su cui doveva partire il confronto già con
il Governo precedente.

La mobilitazione di sabato servirà anche per denunciare e chiedere il ritiro dei provvedimenti che attaccano il sistema dell’istruzione pubblica
– scuola e università – riportano il maestro unico alle elementari e stravolgono l’intero sistema dell’istruzione primaria (oggi fra le prime in
Europa per qualità), tagliano risorse al pubblico impiego e alla sanità con ripercussioni negative sui servizi ai cittadini e sulle prestazioni di
stato sociale.