Andrea Leoni (FI-PDL) ha rivolto un’interrogazione alla Giunta regionale in merito alla scelta di alcune amministrazioni comunali modenesi (fra le quali Formigine, Carpi, Campogalliano, Novi, Soliera) che avrebbero “imposto la somministrazione di acqua del rubinetto ai bambini che usufruiscono del servizio mensa dei nidi, delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di quei territori”, vietando la possibilità agli studenti di portare a scuola acqua in bottiglia.


Il consigliere riferisce che i genitori contrariati per tale decisione “imposta senza che vi sia stata preventiva informazione e condivisione con le famiglie”, hanno costituito dei comitati che hanno già raccolto centinaia di firme. “Se da un lato l’educazione al risparmio delle risorse idriche va certamente perseguita – commenta – dall’altro appare inaccettabile imporre scelte, come quella di somministrare solo acqua del rubinetto, senza la ben che minima discussione e informazione e soprattutto senza la garanzie sulla qualità dell’acqua che viene fatta bere ai loro figli”.

Leoni chiede pertanto alla Giunta regionale un giudizio “sul metodo utilizzato dalle Amministrazioni comunali di sinistra che hanno imposto autoritariamente alle famiglie questo progetto”, e sulla “sperimentazione” dell’uso di acqua del rubinetto nelle scuole di Formigine, considerando – precisa il consigliere – che “è nota e scientificamente provata l’alta concentrazione di nitrati nocivi nelle acque di quel territorio”.

Nel sollecitare l’installazione di depuratori e decalcificatori, qualora non siano già presenti, nelle scuole dove si intende utilizzare acqua del rubinetto, l’esponente di fi-pdl vuole sapere se l’esecutivo regionale “non intenda stigmatizzare il divieto fatto alle famiglie di portare a scuola acqua in bottiglia” e se in altre scuole del territorio regionale siano stati avviati, o si intendano avviare, iniziative analoghe a quella citata.

Infine il consigliere chiede alla Regione quali rassicurazioni si intendano dare ai genitori dei bambini “sottoposti alla sperimentazione”, tenuto conto della “obsolescenza della rete idrica regionale, delle problematiche di carattere igienico-sanitarie delle acque di alcune zone del territorio regionale”. E in proposito vuole sapere “se siano stati stanziati finanziamenti regionali destinati all’ammodernamento della rete idrica regionale o se questi interventi saranno pagati esclusivamente dai cittadini attraverso gli aumenti recenti e futuri delle tariffe dell’acqua”.