Il Consiglio comunale riunitosi ieri sera a Luzzara ha votato (con 14 voti favorevoli e solo uno contrario) lo Statuto dell’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana. L’Unione è un ente territoriale locale che nasce dalla trasformazione dell’Associazione Intercomunale, composta dai comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio e Reggiolo, per complessivi 70.000 abitanti.

Il Comune di Luzzara è il primo degli otto comuni ad approvare lo Statuto, passaggio che i restanti consigli comunali stanno programmando per i prossimi giorni e comunque entro la prima settimana di novembre, nel rispetto di un percorso di confronto e di coordinamento avviato da mesi.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito di questo fondamentale passaggio in Consiglio – ha affermato il sindaco di Luzzara, Stefano Donelli – Il fatto che quasi tutta la parte politica di minoranza (tranne un solo voto contrario) si sia espressa positivamente dimostra grande maturità politica. Ed è al contempo il risultato di un apprezzabile e serio lavoro di analisi dello Statuto svolto dai gruppi consiliari di Luzzara (quindi sia di maggioranza che di minoranza), che ha portato alla redazione congiunta di emendamenti alla bozza originaria, in buona parte accolti. Si è quindi compreso che la costituzione di questo nuovo ente locale mira prioritariamente a risponde ad esigenze, bisogni ed opportunità che superano i confini dei singoli Comuni. Facciamo l’Unione per dare maggiori servizi ai nostri cittadini ed imprese – nel rispetto del contenimento dei costi, dell’efficacia e della qualità – e per costruire politiche territoriali capaci di orizzonti più ampi”.

L’Unione di fatto si propone di migliorare la prestazione dei servizi pubblici, gestendo in proprio le sole funzioni che i comuni decideranno, con delibere consiliari, di trasferire al nuovo ente; si propone di valorizzare le competenze e le professionalità all’interno dei comuni; di realizzare economie di scala e migliorare l’utilizzo delle risorse mettendole in rete; di evitare inutili sovrapposizioni di competenze e privilegiare invece la collaborazione, il coordinamento e la flessibilità. Il tutto senza cancellare l’identità dei Municipi, cercando piuttosto di valorizzare il rapporto e la prossimità con le comunità locali. L’Unione rappresenta infine un rafforzamento del processo aggregativo dal punto di vista della rappresentanza democratica, garantendo la composizione di un Consiglio dell’Unione (composto da 26 rappresentanti degli otto consigli comunali) in cui maggioranza e minoranze potranno svolgere – insieme – la funzione di indirizzo e controllo delle funzioni e dei compiti trasferiti all’Unione.