Il decreto legislativo 4 del 16 gennaio 2008 recante norme in materia ambientale, ha creato fra gli agricoltori del nostro territorio un “grave
stato di disagio”: la nuova normativa, tra l’altro, pone a carico delle imprese agricole una serie di obblighi che, di fatto, oltre a “rendere più
onerosa la raccolta, non colgono l’obiettivo reale di una semplificazione dei procedimenti connessi, non garantendo nel contempo un miglioramento nel recupero, riciclaggio e corretto smaltimento dei rifiuti agricoli”.

Inoltre, “i nuovi adempimenti burocratici previsti, oltre a colpire una categoria sempre più orientata a processi produttivi sostenibili ed alla tutela dell’ambiente, potrebbero generare forme di smaltimento scorretto e rischioso”.

Per questi motivi il Consiglio provinciale bolognese ha approvato ieri all’unanimità un ordine del giorno, firmato da tutti i gruppi consiliari, nel quale si chiede alla Giunta: di “adoperarsi affinché vengano ripristinate le condizioni giuridico – legislative per proseguire la positiva esperienza realizzata con lo
strumento dell’Accordo di programma che, per il territorio provinciale, nel periodo 2000-2007, ha visto un continuo incremento del numero di conferimenti, di aziende aderenti e della quantità di rifiuti raccolta; di favorire la realizzazione di un sistema di controlli più puntuali e coordinati in grado di garantire il rispetto di una corretta gestione del
ciclo dei rifiuti di provenienza agricola; di sensibilizzare le forze politiche, i parlamentari ed il Governo per un esito positivo e sollecito della questione; di sostenere per lo stesso fine la proposta formulata dalla direzione generale dell’assessorato all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna al ministero dell’Ambiente del 10 ottobre scorso, che ripropone
sostanzialmente il ripristino delle condizioni del precedente accordo provinciale”.