L’operazione, avviata nei giorni antecedenti il Natale è frutto di una attenta e mirata attività di intelligence e di controllo del territorio delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Cremona. I Finanzieri hanno tirato le fila di un canale di rifornimento cittadino di hashish e sono giunti all’individuazione del “grossista” di riferimento che, ancora una volta ha base a Modena.

Già nel giugno scorso, infatti, le Fiamme Gialle di Cremona sequestrarono, sempre a Modena, 120 chili di hashish. Dalle attività di intelligence arriva una prima conferma: nell’ambiente gira voce che il ‘fumo’ arriverà la notte del 25 dicembre, come Babbo Natale. Gli uomini del Nucleo pt di Cremona, anche sulla base delle risultanze infoinvestigative, sanno che l’hashish proviene dalla rotta iberica e arriva in Italia attraverso la frontiera di Ventimiglia; si convincono, a questo punto, che bisogna monitorare le uscite autostradali di Campogalliano e Modena Nord.
I controlli partono dalla tarda serata del 24 dicembre e vanno avanti ad oltranza; l’attenzione è rivolta alle autovetture che pagano un transito con provenienza Ventimiglia: alle 21.00 circa del 27 dicembre, al casello di Modena Nord, giunge una Volvo con targa ungherese con a bordo due giovani donne. All’approccio dei Finanzieri le donne si tradiscono immediatamente rivelando da subito chiari segni di nervosismo: il controllo veloce del bagagliaio conferma le ipotesi investigative: tre borse da viaggio contenenti complessivamente 56 chilogrammi di hashish.

Per S.F.R, di 23 anni e M.E di 31, entrambe di nazionalità ungherese, si aprono le porte del carcere S. Anna di Modena a disposizione di quell’Autorità Giudiziaria.

Lo stupefacente di sabato notte si aggiunge agli oltre 540 chili di hashish che i militari della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria di Cremona, hanno sottratto al mercato del narco traffico, in altre cinque analoghe operazioni, tutte legate da un unico comune denominatore: la ricostruzione delle filiere del traffico al dettaglio di stupefacente sulle piazze di Cremona e Provincia, e la loro repressione attraverso l’individuazione e l’arresto del “grossista” di riferimento.