“Proprio in questi momenti deve farsi più forte la vigilanza ed esprimersi più nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell’antisemitismo, contro l’insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico” . E’ il monito lanciato oggi dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale.

Un giorno che, ha sottolineato il capo dello Stato, ”dedichiamo a vicende che rappresentano l’antefatto relativamente recente della nascita dello Stato di Israele: l’impulso che tragicamente venne al compimento dell’ideale sionista dalla spietata persecuzione antisemita culminata, nella prima metà del Novecento, nell’orrore della Shoah”. Napolitano ha richiamato l’esigenza di una ”distinzione tra ogni possibile posizione critica verso la linea di condotta di chi di volta in volta governa Israele e la negazione esplicita e subdola delle ragioni storiche dello Stato di Israele, del suo diritto all’esistenza e alla sicurezza, del suo carattere democratico” che ”deve restare chiara e netta, proprio nei momenti in cui l’operato del governo israeliano può risultare controverso ed essere legittimamente discusso”. Il capo dello Stato non può fare a meno di osservare che questa cerimonia “giunge ora, dopo settimane drammatiche vissute con angoscia dagli amici del popolo israeliano e del popolo palestinese. A tattiche terroristiche senza scrupoli, che hanno a lungo colpito il territorio di Israele e messo a rischio la popolazione di Gaza, è seguita da parte di Israele un’azione di guerra, sulla cui portata e sulle cui conseguenze non è mancata la discussione, anche in Israele e fra gli amici di Israele”. Ma, per Napolitano, “proprio in questi momenti deve farsi più forte la vigilanza ed esprimersi più nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell’antisemitismo, contro l’insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico”.

In un messaggio in occasione del ‘Giorno della Memoria’, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha voluto sottolineare come le leggi razziali restino una ferita profonda nella storia dell’Italia. “In questo giorno, 64 anni or sono – ricorda Berlusconi – furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Questa data e quel luogo sono il paradigma dello sterminio di un popolo che ha segnato per sempre la storia dell’umanità”.

“Non lo dimenticheremo mai. Per questo nutriremo il ricordo della Shoah con celebrazioni e iniziative rivolte in modo particolare ai giovani, affinché sappiano a quale punto di aberrazione può arrivare l’odio dell’uomo contro l’uomo. Non solo. Il governo invita gli insegnanti e gli studenti a fare tesoro di questa ricorrenza in tutte le scuole, perché il ‘Giorno della Memoria’ insegni a tutti, una volta di più, il valore della pace e della convivenza pacifica tra i popoli”.

Lo scorso autunno abbiamo ricordato, a settanta anni di distanza, una delle pagine più buie della storia del nostro Paese: l’emanazione delle leggi antiebraiche” che, rimarca il premier nel messaggio, ”sono ancora avvertite come una ferita profonda, inferta non solo alla comunità ebraica, ma alla intera società italiana, che perse improvvisamente una parte importante della propria storia”.

La determinazione a sanare quella ferita aperta nel 1938 ha fortemente contribuito ad ispirare l’Assemblea costituente nella scrittura della nostra Carta fondamentale, con la quale sono state delineate le basi di una democrazia che non consente che siano mai più violati i diritti e la dignità di ogni cittadino. I principi costituzionali di uguaglianza e di libertà di pensiero e di religione – ha concluso Berlusconi – mantengano viva, sempre, la coscienza di quale debba essere la nostra strada”.

Fonte: Adnkronos