Il Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata “G. Vitali” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, propone, come negli anni passati, un percorso storico con finalità divulgative, per accendere l’interesse culturale e scientifico dei giovani e degli appassionati attorno alla matematica.

Al via, per il settimo anno consecutivo, un nuovo ciclo dedicato alla “Storia delle matematiche”, nel corso del quale attraverso una serie di conferenze ci si propone di coprire un ampio spazio di tempo, dalla civiltà egizia e mesopotamica alla scienza del XVIII secolo. Gli argomenti trattati, pensati per un pubblico di “non specialisti”, possono offrire spunti e suggerimenti per una didattica “attiva” della matematica. Verranno illustrati i sistemi di numerazione e le tecniche di calcolo, di come si sono evoluti fino a raggiungere una certa stabilità con l’introduzione delle “figure degli indi”, ossia le cifre arabe, e le relative operazioni.

Il primo appuntamento, che si terrà alle ore 16.30 di venerdì 6 febbraio 2009 presso l’Aula Magna dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti (Corso Vittorio Emanuele II, 59) a Modena, porterà in città la prof.ssa Maria Livia Giacardi dell’Università di Torino per parlare di “Dal Nilo all’Eufrate – Uomini e numeri nel mondo antico”.

”Uno dei più antichi processi matematici sviluppati dall’ uomo, – afferma la prof.ssa Maria Livia Giacardi dell’Università di Torino – è sicuramente la pratica di contare. Reperti risalenti a oltre 20.000 anni fa ci mostrano pietre e ossa con tacche talvolta raggruppate a gruppi di cinque, molto probabilmente utilizzate per contare il bestiame. La necessità di superare le difficoltà insite in una pratica numerica basata sulla corrispondenza biunivoca tra tacca e oggetto condusse gli uomini ad elaborare sistemi di numerazione con l’introduzione di una base. La base più usata, fin dall’antichità, è la base dieci, strettamente collegata con l’abitudine di contare con le mani, ma furono utilizzate anche altre basi, quali sessanta, venti e due. Fra i sistemi di numerazione in uso presso le civiltà arcaiche presentano particolare interesse quello egizio (decimale additivo) e quello babilonese (sessagesimale posizionale). Il primo si distingue per la particolarità dei segni adottati, per le originali tecniche di calcolo e per i collegamenti con il mito; il secondo, elaborato dai matematici e astronomi babilonesi, eccelle per la sua superiorità dal punto di vista scientifico. Nel corso della seduta verranno presentati i due sistemi di numerazione ed il loro uso, inquadrandoli nel contesto delle due civiltà, egizia e mesopotamica, evidenziandone i pregi ed i difetti”.

Per ulteriori informazioni sui prossimi appuntamenti consultare il sito dell’Università oppure dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena.