E’ stato affidato all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia la realizzazione di un progetto di ricerca denominato “Stalking e rischio di violenza” che sarà portato avanti dall’Ateneo emiliano in collaborazione con l’Istituto di Medicina legale dell’Università di Milano, la Provincia di Modena e le associazioni “Centro documentazione donna”, “La rondine onlus”, “Forum donne giuriste”.

Il progetto, che sarà coordinato dalla prof.ssa Laura De Fazio della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, è il primo a livello nazionale che affronta, dopo l’auspicata approvazione anche in Italia della legge che innalza a reato questo tipo di molestia assillante finora impunita, il rischio di violenza grave associato allo stalking.

La decisione giunge a coronamento e come riconoscimento di quanto svolto in questi anni presso l’Ateneo emiliano-romagnolo in materia di studio delle molestie assillanti e delle violenze gravi rivolte alle donne attraverso il Modena Group on Stalking, che riunisce studiosi europei di diverse discipline e che per primo si è occupato del tema dello stalking in ambito europeo. Per lo sviluppo della ricerca la Presidenza del Consiglio di Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità ha deliberato la concessione di un contributo di 144.000 euro.

Il progetto di ricerca affronta il tema delle molestie assillanti con particolare riferimento al problema del rischio di violenza grave (omicidio, tentato omicidio, lesioni gravi e gravissime). Il rapporto tra stalking e violenza grave sarà analizzato partendo dallo studio di un’ampia casistica concernente i reati di omicidio, tentato omicidio e lesioni tra i quali saranno selezionati i casi nei quali il delitto è stato preceduto da molestie assillanti commesse ai danni di soggetti di sesso femminile.

“Il progetto – afferma la prof.ssa Laura De Fazio dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è caratterizzato da una notevole innovatività in quanto si occupa di un problema scarsamente conosciuto come quello dello stalking. Inoltre, un altro aspetto specifico che contribuisce all’innovatività del lavoro, è costituito dal fatto che a tutt’oggi esiste un solo studio di questo genere in ambito internazionale ed in Italia il tema del rischio di violenza associato allo stalking non è mai stato affrontato e non esistono indicazioni specifiche utilizzabili dagli operatori. Le attività di sensibilizzazione ed informazione, a livello generale e a livello di operatori, che i risultati del progetto consentiranno di portare avanti, costituiranno una novità nel panorama delle conoscenze disponibili sullo stalking e delle strategie di prevenzione”.

Il progetto si propone di identificare possibili fattori di rischio specifici della violenza grave conseguente lo stalking al fine di cercare di proporre dei modelli predittivi validi. E’ noto che un’attività di prevenzione, per poter essere efficace ed evitare la violenza nei casi di stalking, deve comprendere interventi tempestivi e quanto più possibile mirati e coerenti sul comportamento del molestatore, interventi che risultano tanto più rilevanti quando quest’ultimo non può essere sottoposto a un trattamento.

L’individuazione di una serie di fattori di rischio, l’elaborazione di ipotesi predittive e di strategie di prevenzione specifiche, potrebbe fornire valide indicazioni a tutti gli operatori che si trovano a dover affrontare casi di stalking indirizzando in maniera mirata gli interventi di prevenzione. Obiettivo specifico del progetto è quello di sviluppare una strategia finalizzata alla prevenzione della violenza di genere per offrire alle vittime una tutela efficace. I destinatari del progetto sono costituiti in primo luogo dalle donne vittime di stalking e in secondo luogo dagli operatori impegnati in prima linea ad affrontare tali situazioni al fine di migliorare il loro intervento nei casi di stalking e di cercare di evitare che tale fenomeno esiti in episodi di grave violenza per le vittime.

“I risultati che si intendono ottenere – conclude la prof.ssa Laura De Fazio dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – riguardano una maggiore conoscenza del tema dello stalking con particolare riferimento al rischio di violenza grave, l’individuazione di modelli predittivi validi, l’elaborazione di strategie di prevenzione e la diffusione dei risultati ottenuti ai fini della sensibilizzazione degli operatori. Tra i risultati finali attesi rientra anche l’elaborazione di un rapporto finale comprendente i risultati dello studio che potrà essere utilizzato e distribuito presso le istituzioni e le agenzie che sono più direttamente e frequentemente a contatto con situazioni di stalking oltre che una pubblicazione scientifica”.