A Modena oncoematologi di pediatria da tutta Europa si confronteranno nell’ambito del III PanCare Meeting per definire e coordinare progetti finalizzati di monitoraggio dei diversi aspetti che concorrono al miglioramento delle attese e della qualità della vita di adulti guariti da tumore contratto quando erano bambini.

L’appuntamento a partire dalle 13.00 di oggi, lunedì 16 marzo, presso il Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia (via del Pozzo 71 (Policlinico) per continuare anche nelle giornate di domani e mercoledì.

“ll numero di soggetti guariti da tumore contratto in età pediatrica – spiega il prof. Paolo Paolucci, direttore del Dipartimento Integrato Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – è in aumento. Molti di loro sono entrati nell’età adulta e, oggi, si stima che 1 adulto (età 16-45 anni) su 900 sia un soggetto guarito da tumore pediatrico. Sotto l’aspetto sanitario non si conosce con precisione se e in che misura i trattamenti praticati (chemioterapia, radioterapia, chirurgia) in età pediatrica compromettano l’aspettativa di vita e la sua qualità (QOL) in età adulta. E’ noto però che, mentre il rischio di ripresa della malattia di base va scomparendo fino a diventare eccezionale dopo circa 5 anni dalla fine delle cure, la mortalità ‘per altre cause’ tende ad aumentare ed essere sempre leggermente superiore a quella della popolazione di riferimento. Inoltre, dati di letteratura sembrano suggerire che i soggetti guariti da tumore abbiano un maggiore rischio di ulteriori eventi sanitari avversi, che possono interferire pesantemente sulla loro aspettativa e qualità di vita, in particolare sullo sviluppo cognitivo/comportamentale e la fertilità”.

In Italia, il numero di guariti è attualmente inferiore a 10.000 ed è monitorato dal Registro Italiano Guariti (ROT) dell’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica (AIEOP), coordinato a livello nazionale dal Dr. R. Haupt (Istituto G. Gaslini, Genova), al quale afferiscono anche i bambini guariti da tumore di Modena e dell’Emilia Romagna.
E’ ormai del tutto condivisa l’indicazione che il centro pediatrico di cura oncologica debba continuare a essere referente per questi soggetti fino all’età adulta e quindi coordinare il processo di transizione alla medicina specialistica dell’adulto.
La Regione Emilia Romagna, nell’ambito del programma PRIER a sostegno della ricerca e della formazione in campo sanitario, ha finanziato lo sviluppo di questo importante progetto di “clinical governance” nella regione, nella consapevolezza che le informazioni cliniche ottenute dallo studio di questi pazienti permetteranno di attivare programmi di prevenzione secondaria nei soggetti guariti, oltre che fornire informazioni utili nel disegno delle nuove strategie terapeutiche che, a parità di effetto antiblastico, riducano gli effetti tossici a distanza.

“E’ particolarmente importante realizzare tale obiettivo – commenta Paolo Paolucci – in quanto i differenti tipi di trattamento usati per la cura del tumore, l’età del paziente alla diagnosi e durante il follow up rendono molto complessi i programmi di monitoraggio dei possibili effetti collaterali, che si possono presentare durante le fasi di sviluppo puberale così come più tardi nel corso della vita”.
In questo contesto, si stanno sviluppando a livello nazionale e europeo progetti finalizzati al monitoraggio dei diversi aspetti di maggiore rilievo nella definizione dell’effettivo stato di salute e del grado di aspettativa e qualità di vita esistente in questi individui. Da qui la definizione di “PanCare” del gruppo di lavoro europeo che si riunisce quest’anno a Modena proprio per confrontare iniziative comuni e coordinarle a livello europeo.