Il nostro distretto ha scelto una linea politica sociale ed economica coraggiosa, per affrontare la crisi con due obiettivi prioritari: salvaguardare i posti di lavoro e il futuro delle aziende. E’ una linea condivisa da tutte le parti sociali: istituzioni, organizzazioni degli imprenditori, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali. In questi mesi ha dato frutti importanti come gli accordi che hanno visto protagonista un numero sempre più alto di imprese.

Il mancato accordo di Emilceramica pone invece l’azienda al di fuori di questo percorso, perché è determinato dalla volontà di chiudere lo stabilimento di Solignano e di mettere in mobilità, se non tutti, almeno una parte dei lavoratori di quello stabilimento. Forse la dirigenza ha sperato di avvantaggiarsi delle divisioni fra i lavoratori fioranesi della società, alcuni dei quali sono convinti che mors tua, vita mea e che la chiusura di Solignano sia sufficiente a risanare l’azienda.
Emilceramica deve avere la consapevolezza che il mancato accordo del 24 marzo la pone al di fuori del percorso che il distretto ha intrapreso e questo può pregiudicare in futuro il rapporto dell’azienda con il territorio. E’ necessario che la barra del timone viri verso gli obiettivi fondamentali: difesa dei posti di lavoro e, contestualmente, sostegno alle imprese affinché possano attraversa la crisi e essere in grado di sfruttare la ripresa.
Rinnovo la mia disponibilità, se le parti ritengono che io possa svolgere un ruolo utile, perchè occorre superare in tempi brevi l’attuale frattura per evitare rischi al futuro dell’impresa. Aggiungo che forse, con meno avvocati e più chiarezza, si potrebbero raggiungere entrambi gli obiettivi.