“Nuovi confini per la nuova finanza – derivati, territorio e contratti alla prova della crisi” – è l’attualissimo tema al centro dell’iniziativa promossa dal sindacato bancari assicurativi Fisac Cgil nazionale e regionale Emilia Romagna, insieme alla Cgil regionale e alla Fondazione Di Vittorio, per l’intera giornata di mercoledì 6 maggio a Bologna (via Stalingrado 45).

Derivati, subprime, finanza creativa: che impatto hanno sul territorio, dalle imprese agli enti locali ai semplici cittadini? Com’è stato possibile che, in alcuni enti locali e regioni, amministratori non certo alle prime armi siano diventati investitori disattenti di pericolosi derivati? C’è un problema di democrazia e controllo? E in alternativa, meglio parlare di finanza etica o finanza utile? Si possono sperimentare strumenti contrattuali per evitare degerazioni?
Una discussione tutta da fare, che la Fisac Cgil considera urgente di fronte allo scenario della crisi finanziaria mondiale e alla necessità di contromisure robuste. Per questo il sindacato ha costruito l’appuntamento di Bologna, rivolto in particolare ad amministratori e sindacalisti. La giornata è organizzata in due parti. In mattinata apre i lavori Giovanni Mazzoni Fisac regionale; seguono la relazione di Vincenzo Comito Università di Urbino e gli interventi di Emilio Barocci Fondazione di Vittorio, del giornalista Paolo Biondini, di Alfonso Scarano dell’Associazione analisti finanziari; conclude Nicola Maiolino Fisac nazionale.
Nel pomeriggio tavola rotonda su “La finanza derivata e l’economia utile ai territori”, coordinata da Roberta Carlini di “Sbilanciamoci”, con Domenico Moccia Fisac nazionale, Danilo Barbi leader Cgil Emilia Romagna, il direttore generale Risorse finanziarie Regione Emilia Romagna Luciano Pasquini, il direttore generale Unipol Gestione Finanziaria-Ugf Carlo Cimbri, Daniele Quadrelli di Federasse-banche credito cooperativo regionale.