La Polizia Municipale di Modena vedrà un progressivo incremento di organico, con l’assunzione nel 2009 di 3 unità, nel 2010 di 5 e nel 2011 di altre 5. E’ quanto stabilito dall’Accordo di programma con la regione Emilia Romagna per lo sviluppo del Corpo di Polizia Municipale approvato dal Consiglio comunale di Modena con il voto favorevole di maggioranza, Verdi, Rc e IdV e contrario della minoranza.


“A Modena gli standard previsti dalla legge regionale che interviene sulle politiche di sicurezza erano già tutti rispettati salvo un paio – ha affermato l’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli – l’orario di lavoro, individuato in 20 ore medie giornaliere, cui ci siamo uniformati lo scorso anno allungandolo fino alle 3 di notte; e l’organico, definito in 220 unità da raggiungere entro il 2012. Pur avendo incrementato l’organico in modo consistente, con l’assunzione di 24 unità in 12 mesi, non siamo ancora arrivati a tale standard. Con questo accordo lo raggiungeremo un anno in anticipo rispetto alla scadenza prevista”. La regione metterà a disposizione 365 mila euro di investimenti in 4 anni, “pari al 70% degli investimenti cui si impegnerà il Comune – ha proseguito l’assessore – che investirà non solo i poco più di 500 mila previsti in accordo con la Regione, ma un totale di 800 mila euro in 4 anni”.

Con l’accordo verrà aggiornato il sistema informativo della Polizia Municipale proiettato verso un sistema integrato tra tutti gli uffici, per una maggiore trasparenza, efficienza amministrativa, una accelerazione dei tempi delle procedure, e una minor esigenza di personale nell’attività interna. Gli automezzi saranno forniti di pc e stampante, con collegamento al sistema integrato e alle banche dati locali e nazionali. “Si pensa di poter mantenere all’attuale livello l’organico adibito a servizi interni – ha spiegato Monticelli – pari al 15% del totale, nonostante l’aumento della complessità operativa che porta a maggiori carichi di lavoro. Tutto l’incremento di organico sarà, quindi, indirizzato ai servizi esterni. Sarà implementata l’attività del vigile di quartiere e di prossimità ma nell’ottica di un corpo che ha una propria specializzazione. Non si può rispondere all’idea di un vigile di cui i cittadini del quartiere hanno nome e numero. Un vigile così farebbe presenza, visibilità ma dopo un po’ farebbe arredo, perché sarebbe incapace di risolvere i problemi”.

Il consigliere di Modena a Colori Baldo Flori ha commentato: “Nonostante le spiegazioni offerte devo ancora capire. Dobbiamo valutare positivamente il fatto che arrivano soldi dalla Regione, ma ci si deve chiedere se vengono investiti in modo opportuno. Il vigile arredo di cui parla l’assessore è il modello del vigile all’inglese? Non mi pare, piuttosto penso che il vigile che sta tra la gente e si muove nel quartiere sia apprezzato. Non capisco le ragioni o le caratteristiche di certe polemiche. Vedo molta confusione in giro”.
Ercole Toni del Pd ha commentato: “Anche io leggendo la stampa ho idee un po’ confuse su quello che si vuole e su quello che è stato detto. Tre anni sono molti per l’adeguamento non solo del livello di personale, ma anche per l’aggiornamento tecnologico. Nel merito della polemica sorta sull’argomento, non facciamo nessun servizio alla città e alla sua sicurezza se ci trasformiamo in guelfi e gibellini. Dovremmo rimanere uniti e chiedere insieme maggiori risorse”.
Per Sergio Celloni del Ppl “c’è una scollatura tra la politica fatta dalla Giunta sulla sicurezza e quello espresso da Monticelli. In quest’aula si è parlato anche con i comitati dell’importanza della sicurezza, e ancora oggi ci ritroviamo in una situazione di impasse. Mi pare che la condizione non sia stata compresa. Non è vero che la Polizia Municipale non possa essere messa a fianco di altre forze. Sarei pienamente d’accordo a dare a queste persone possibilità di intervenire”.
Per Andrea Galli di An-Pdl ci sono discrasie forti tra quanto scritto in un documento e quanto viene fatto dall’Amministrazione. Su questo documento ho presentato qualche giorno fa un’interrogazione che riceverà risposta scritta, la riproporrò con la nuova legislatura. Il vigile urbano è tutto tranne che un elemento d’arredo, fossi un vigile mi sentirei offeso. Quella dell’aumento di vigili di 24 unità è una falsità clamorosa: ci sono stati una serie di pensionamenti ed altri buchi”.
Secondo Antonio Maienza dei Popolari per il Centrosinistra “arriveranno più risorse da destinare al corpo di Polizia Municipale. I vigili di quartiere hanno una zona di territorio da vigilare e pattugliare. Io li ho visti questi vigili: oggi i giornali dicono che non sono mai esistiti, bisogna fare chiarezza. Il loro compito è quello di essere prossimo al cittadino. I nuovi mezzi di locomozione ben vengano, così come l’informatizzazione. Anche la fattiva collaborazione con le altre forze ci deve essere. Se siamo pronti ad intensificare il nostro impegno avremo risultati per i cittadini”.
Achille Caropreso del Pd ha dichiarato: “Ritengo che le affermazioni riduttive sui nostri agenti non siano meritate. L’assessore ha esplicitato soltanto un rischio, cosa ben diversa dal dire che gli agenti sono elemento d’arredo. C’è la necessità di uniformare le normative locali e regionali con quelle nazionali. In varie città italiane si sono create situazioni difficili per questi tutori dell’ordine, non sempre all’altezza della situazione. Affermare, però, che la figura del poliziotto di quartiere è inesistente non è decoroso per il corpo dei vigili”.
Secondo Ivo Esposito di Fi-Pdl “il ruolo del poliziotto municipale è fondamentale, ma trovo incongruente il fatto che non ci sia una difesa, non abbia lo stesso trattamento di altre forze dell’ordine. Avendo un contratto di lavoro privato, non gli vengono dati strumenti di tutela legale interna che gli permettano di difendersi come gli altri corpi. Quando si firma un contratto di sicurezza, come ha fatto il sindaco, si onora. Se nascono tanti comitati forse i cittadini non sono così contenti. Non c’è il raggiungimento dell’ottimale, ma del minimo obbligatorio”.
Nel dibattito è intervenuto il sindaco di Modena Giorgio Pighi: “La nostra regione con una legge del 2003 ha indicato gli standard sulla base di alcuni parametri ed è stata data indicazione agli enti di trasformare gli organici fino a raggiungere tali standard. Aggiungere 24 agenti è stato uno sforzo non indifferente. Con questo accordo di programma andiamo a chiudere il quadro. Non siamo solo adempienti rispetto al patto per la sicurezza, ma aggiungiamo forze dell’ordine, non sostituiamo le attuali forze dell’ordine, come ha fatto il governo”.
Ubaldo Fraulini dell’IdV ha commentato: “Il quadro di riferimento normativo viene dal parlamento, dopodiché le responsabilità vengono a cascata. Raggiungere lo standard è doveroso. Fino al 2006 la legge finanziaria ha messo in difficoltà le Amministrazioni, le deroghe c’erano per le polizie di stato, non municipali. La sicurezza è il primo compito fondamentale dello stato e non può essere delegata o passata a nessun’altro. Ci può essere un’ampia collaborazione, ma non può intervenire qualcun altro al posto dello stato”.
Sergio Rusticali del Ps ha affermato: “Quando si affronta il merito delle questioni si possono trovare importanti convergenze. Bisogna individuare le scale dei doveri e le scale degli interventi. Sono d’accordo sul fatto che ci sia un soggetto che deve garantire la sicurezza, che è lo stato. E lo deve fare mettendo a disposizione le risorse perché tutto l’ambito che deve garantire sicurezza deve avere risorse necessarie in termini economici, di mezzi e di uomini per poter operare. E’ un problema che va affrontato in termini seri con risposte credibili e non strumentali”.
Andrea Leoni di Fi-Pdl ha dichiarato: “Sono contento che quello chiesto dal 2006 in poi venga realizzato, nonostante ci sia stato detto che mentivamo più volte e solo oggi, a 50 giorni dalle elezioni, ci viene detto che questa legge esiste e vi si deve ottemperare. Sarebbe importante avere una linearità di comportamenti che ad oggi non c’è e non c’è mai stata. Quanto fatto è il risultato di quanto richiesto da questi banchi: manganello, aumento di risorse. La Polizia Municipale deve essere impiegata per tutte le azioni di sicurezza dei cittadini”.
Nella sua replica l’assessore Monticelli ha affermato: “Abbiamo aumentato negli ultimi 2 anni i vigili di quartiere di 15 unità, perché in difficoltà con il turnover. La pianta organica è passata da 192 a 207 agenti. I vigili di quartiere sono a 80 unità. Andando a regime in termini di organico anche questa attività verrà incrementata, ma sempre considerando queste caratteristiche. L’Accordo di programma impegna l’Amministrazione in modo significativo, con un aumento di 400 mila euro di spese correnti, ma anche con un aumento nella tutela della città”.
Per Mauro Manfredini della Lega Nord “che ci fosse un po’ di confusione su chi dà le disposizioni l’avevo capito. Dove amministra la Lega, in città come Verona o Treviso, questa confusione non c’è. Credo che con 25 uomini ci sono esempi di città che offrono un dettagliato controllo del territorio in termini di prevenzione. Ci deve essere una chiara definizione del mestiere che devono svolgere questi agenti. Ho fiducia, per questo la mia sarà una astensione. Speriamo che ci sia veramente un cambiamento di rotta”.
Sergio Celloni e Baldo Flori sono nuovamente intervenuti per annunciare il proprio voto contrario.