Stefano Tortini, Presidente del Consiglio regionale Emilia Romagna dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti, lancia il suo grido di rabbia nei confronti della cecità della classe politica e scende in campo per tutelare i “disabilmente abili”.

Non usa mezzi termini, il trentaduenne di Lodi, ma bolognese di adozione che da quasi un ventennio lotta per le pari opportunità di disabili e non vedenti.

“Ho speso una vita a cercare di dare voce a chi, come me, deve affrontare quotidianamente le difficoltà di un’esistenza ostacolata da disabilità, piccole o grandi che siano. Ho più volte incontrato persone che affermano, a parole, di voler aiutare le categorie più deboli, ma poi, coi fatti, dimostrano ben poco, quasi più per visibilità personale che per offrire soluzioni concrete e durature” così ha esordito il Presidente regionale della UICI nell’accesa campagna elettorale che lo vede candidato all’Assessorato alla Disabilità nella lista civica “Per Bologna” di Giorgio Guazzaloca.

“Siamo persone attive che lavorano, hanno famiglia – Stefano è da pochi mesi papà del bellissimo Alessandro – e vivono i problemi della città come tutti gli altri, ma in maniera ancora più pesante. L’assistenza, l’inserimento lavorativo, i servizi, le barriere architettoniche – continua Tortini – sono solo alcune delle situazioni che desidero affrontare come cittadino informato dei fatti. E’ per questo che ho deciso di candidarmi, nella speranza che anche in altre città, come a Bologna, se verrò eletto, i disabili possano avere voce in capitolo nelle amministrazioni pubbliche”.
Scorrendo il suo curriculum, certo si capisce come questo giovane abbia mantenuto sempre un atteggiamento impegnato e coerente, tanto da aver intrapreso la carriera giuridica con profitto, proprio per conoscere le normative e poter un giorno contribuire alla stesura di disegni di legge che tengano conto delle decine di migliaia di diversamente abili italiani.
“Sono davvero stanco – prosegue nel suo sfogo il Presidente – per la mancanza di attenzione che si riscontra a tutti i livelli della società. Non mi piace rendermi conto che i disabili sono troppo spesso argomento per dichiarazioni d’intenti e per una solidarietà autoreferenziata e interessata di molti. Ecco perché quando Guazzaloca mi ha offerto questa opportunità per una partecipazione reale e attiva, ho deciso di fare il salto. Sono convito – ha concluso Stefano Tortini – che solo una persona che ha piena coscienza e conoscenza dei problemi reali dei disabili possa prendere provvedimenti concreti per risolverli, invece che continuare a sottoporre le diverse situazioni a chi non le vive realmente. Lancio quindi il mio appello non solo a Bologna, ma a tutta l’Italia perché si dimostri davvero una Repubblica che tuteli tutti i cittadini, senza alcuna esclusione”.