Vanno rigorosamente segnalate buche, tombini e, più in generale, tutti i lavori in corso per strada. Diversamente, dice la Cassazione, la mancata segnalazione in caso di incidente stradale farà emergere le responsabilità degli enti tenuti alla manutenzione delle strade.

In questo modo, la terza Sezione civile ha accolto il ricorso di un automobilista della capitale che per ben due volte si era visto attribuire la colpa esclusiva di un incidente avvenuto a Fiumicino dieci anni fa a causa di una mancata segnalazione di un “tombino fortemente sporgente dal suolo stradale”. Per il giudice di pace e per il Tribunale della capitale, l’unico colpevole dell’incidente era l’automobilista Giovanni B. che, il 22 ottobre del ’99, andando a forte velocità aveva investito un automobile parcheggiata nel giardino di un’abitazione. Piazza Cavour, invece l’ha pensata diversamente e ha evidenziato che, al di là dell’alta velocità tenuta dall’automobilista, sicuramente “l’omessa segnalazione dei lavori e del tombino ha avuto una rilevanza causale in ordine al sinistro”. Infatti, annota ancora la suprema Corte con la sentenza 11709, “anche ammesso che Giovanni B. tenesse una velocità eccessiva, la presenza di un cartello di segnalazione e pericolo gli avrebbe consentito di adottare le manovre di emergenza (in particolare, di ridurre drasticamente la velocità), necessarie ad evitare l’incidente o ad evitarne le conseguenze dannose”. Ecco perché la Cassazione, ribaltando la decisione del Tribunale di Roma dell’ottobre 2003 che aveva condannato l’automobilista, in solido con l’assicurazione, a rifondere il danneggiato con circa 6.000 euro, ha disposto un nuovo processo “in ordine alla rilevanza della negligenza dell’ente tenuto alla manutenzione della strada, quanto meno al fine di ravvisare un concorso di colpa e carico dello stesso”.

Fonte: Adnkronos