Saranno almeno 250 i pensionati modenesi della Cisl che giovedì prossimo 11 giugno andranno a Roma per chiedere al governo provvedimenti in difesa del potere d’acquisto delle pensioni, un fondo di solidarietà per i non autosufficienti e servizi migliori per assistenza e sanità.

Alla manifestazione, che si terrà in piazza del Popolo, parteciperanno il segretario nazionale della Fnp-Cisl Antonio Uda e il numero uno della Cisl Raffaele Bonanni.
«Non sarà una manifestazione di protesta fine a se stessa – afferma il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone – Lo dimostreremo misurando subito la qualità delle risposte che verranno da governo e Parlamento. Dal ministro del Welfare Sacconi e dal presidente della Camera Fini ci aspettiamo l’impegno istituzionale e la calendarizzazione alla Camera della legge di iniziativa popolare da noi promossa per il fondo di solidarietà verso i non autosufficienti. È chiaro comunque – avverte Falcone – che se le aspettative dei nostri iscritti saranno deluse, la mobilitazione generale e unitaria del sindacalismo dei pensionati avrà un’escalation a settembre».
Le ragioni alla base della manifestazione dei pensionati Cisl trovano conferma nei dati Istat, che rivelano la difficile condizione in cui versano milioni di famiglie di pensionati. In Italia una famiglia su cinque è a rischio di vulnerabilità economica; una percentuale elevata se consideriamo che c’è difficoltà persino ad acquistare i farmaci necessari, troppo spesso nemmeno esenti da ticket.
«I pensionati sono, loro malgrado, forti consumatori di farmaci a causa delle pluripatologie che la longevità e la mancanza di cultura sanitaria preventiva spesso porta con sé – ricorda il segretario provinciale della Fnp-Cisl Pietro Pifferi – Chi non può adeguatamente curarsi espone la propria salute a ulteriori rischi. Più drammatico ancora è il dato sulla riduzione “indotta” dell’acquisto di beni alimentari che, per molti anziani, è già modesta in condizione di normalità. Le statistiche non dicono se si è indagato sulle difficoltà specifiche delle famiglie con una persona non autosufficiente a carico. In queste realtà vi è infatti una lievitazione di costi economici e, quindi, un conseguente impoverimento a causa delle spese necessarie all’assistenza non fornita dalle istituzioni. C’è poi il ricorso obbligato all’assistente familiare che pesa per un equivalente di due pensioni minime anche in assenza di regolarizzazione».
La Fnp, che da anni rivendica politiche economiche e assistenziali adeguate, non si accontenta della quattordicesima, che pur rappresenta un diritto permanente ottenuto su accordo con il governo della scorsa legislatura, né della social card elargita come misura assistenzialistica transitoria. L’impoverimento delle pensioni, pari al 35 per cento negli ultimi 17 anni, contribuisce al circolo vizioso meno consumi-meno produzione-meno Pil-meno occupazione-più persone in area povertà.
«Tra le persone più avanti negli anni e, quindi, più in difficoltà, troviamo le donne – aggiunge Lella Creda, componente della segreteria provinciale della Fnp-Cisl – La nostra manifestazione nazionale di giovedì prossimo, che rivendica la tutela del reddito, sostegno alla non-autosufficienza e un paniere tarato sui consumi degli anziani, risponde dunque innanzitutto alle donne. Per questo le pensionate modenesi – conclude Lella Creda – saranno massicciamente e vistosamente presenti a Roma».