PoliclinicoMORianim.Nell’area del nuovo Pronto Soccorso all’interno del Blocco Tecnologico (NBT) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, visitata per primo il 19 marzo scorso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è iniziata quella graduale occupazione degli spazi che consentirà – di qui a breve – di dare un’organizzazione più funzionale, accogliente ed efficiente a questo fondamentale presidio della sanità modenese.

In attesa del trasferimento delle attività diagnostiche ed assistenziali che vi dovranno trovare ospitalità, ora che sono stati portati a termine tutti i necessari collaudi e sono state acquisite le indispensabili autorizzazioni di legge, il Nuovo Blocco Tecnologico comincia a ricevere i primi pazienti.

Dopo il trasferimento della Terapia Intensiva Post-Operatoria (TIPO), al 2° piano del NBT accanto alle Sale Operatorie delle Chirurgie, venerdì 26 giugno sarà effettuato il trasferimento della Struttura Semplice di Rianimazione, diretta dal prof. Alberto Barbieri, ora aggregata al Dipartimento ad Attività Integrata di Emergenza – Urgenza, diretto dalla prof.ssa Maria Grazia Modena.

Viene, dunque, abbandonata la storica sede posta al piano terra dell’ingresso principale collocando la Rianimazione al 1° piano del Nuovo Blocco Tecnologico (ingresso 1). La nuova sede, in seno al Nuovo Blocco Tecnologico, permetterà alla struttura un collegamento più funzionale col Pronto Soccorso e con l’intera Area di Terapia Intensiva, migliorando notevolmente i percorsi interni per i pazienti.

Da sabato 27 giugno, quindi, è pienamente operante quell’area di terapia intensiva, costituita proprio dalla TIPO e dalla Rianimazione, preliminare al percorso che dovrà portare al successivo trasferimento tanto del Pronto Soccorso Generale, che del Pronto Soccorso Pediatrico nella nuova sede.

Nella sua nuova sede la Rianimazione avrà a disposizione 9 posti letto, di cui 2 riservati all’isolamento di pazienti affetti da malattie infettive o immunodepressi. “Il reparto di Terapia Intensiva nacque al Policlinico nei primi anni Settanta. E l’Azienda Ospedaliero-Universitaria fu tra i primi ospedali a dotarsi di questa struttura nei primi Anni Settanta – commenta il prof. Alberto Barbieri, responsabile della Struttura Semplice di Rianimazione – La Rianimazione nacque come un piccolo reparto, appena una stanza, che poi andò gradualmente ampliandosi nella sede che ha occupato sino ad oggi”.

Al Policlinico di Modena queste nuove collocazioni delle Terapie Intensive consentiranno altresì di imprimere un’accelerazione nell’impegno per la realizzazione di quel Progetto “Terapie Intensive Aperte”, già applicato in Paesi come la Svezia, il Regno Unito, la Francia e gli Stati Uniti, riconosciuto da più parti come innovazione assoluta a valenza nazionale e promosso dalla equipe diretta dal prof. Alberto Pasetto, Direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione 1. Il Progetto, caldeggiato dall’Agenzia sanitaria e sociale dell’Emilia Romagna fa perno sulla centralità della persona e sull’umanizzazione delle cure e prevede un’estensione oraria per le visite dei famigliari e maggiori opportunità di dialogo con i professionisti nell’ottica di un miglioramento delle relazioni paziente/famigliari/professionisti sanitari. Il percorso per le visite, naturalmente, è concordato con i sanitari del reparto in base alle esigenze assistenziali e terapeutiche del paziente.