rotaieLe scelte di FER (Ferrovie Emilia Romagna), sembrerebbero alquanto caotiche, specie negli ultimi tempi; prima ha assorbito i circa 160 addetti ferroviari di ACT (azienda consorziale trasporti), per poi, probabilmente nel prossimo futuro, trasferirli a MAFER se non addirittura spostarli in un’impresa privata. Una situazione instabile che sta creando non pochi disagi ai numerosi dipendenti che lavorano nel settore.” Ad affermarlo, attraverso un’interpellanza regionale, è Fabio Filippi, Consigliere regionale del Pdl.

“Inoltre, in questi mesi, si è rafforzta – aggiunge Filippi – l’ipotesi di trasferire il personale attivo nelle officine ferroviarie di manutenzione e deposito FER (ex ACT) di via Talami in zona aeroporto a Reggio Emilia nell’impianto di Guastalla, anche se nessuno degli addetti è stato informato di tale accordo.

L’impianto di via Talami, considerata la connessione con la storica linea ferrata ex FS (linea nazionale atta al transito di qualsiasi veicolo circolante in Italia) e l’intercomunicabilità con la stazione di Reggio Emilia (sede di confluenza di tutte le linee ferroviarie reggiane), è ubicato in area strategica: sono ridotti al minimo sia i tempi che i costi di trasferimento dei mezzi da e per le officine. Recentemente, l’impianto, grazie a consistenti investimenti, è stato ampliato e ammodernato per poter operare al meglio e ottimizzare la resa. E’ in grado di mantenere in perfetta efficienza i 60 e più mezzi del parco rotabile di Reggio Emilia e negli ultimi tempi, richiedendo un ulteriore sforzo al personale, ha iniziato ad effettuare la manutenzione dei mezzi FER di base a Parma e Suzzara.

Nelle officine di via Talami tutto sembrerebbe funzionare almeno dal punto di vista tecnico, ma questo a FER pare non sufficiente forse per pressioni politiche.

L’impianto di Guastalla è servito da linee ferroviarie che attualmente non permettono il passaggio della maggioranza dei locomotori di ultima generazione, risulta completamente inadeguato a sostituire, anche in minima parte, l’officina reggiana. Per raggiungere potenzialità analoghe alla struttura cittadina è necessario un ampliamento superiore al raddoppio degli impianti, che andrebbero comunque rivisti, con costi a carico dei contribuenti di notevole entità.

Ho pertanto deciso di interpellare il Governo regionale per capire quali siano i progetti di FER e il loro piano industriale su Reggio Emilia e provincia, i programmi relativamente al presidio di manutenzione di via Talami e il destino dei dipendenti che vi lavorano. Ho preteso inoltre di sapere la reale situazione finanziaria di FER: il suo stato di salute. Se siano in programma investimenti su Reggio Emilia o su Guastalla.

Il Presidente Errani è il principale responsabile di questa spiacevole situazione, è suo dovere eliminare al più presto i disagi a cui sono costretti i dipendenti reggiani di FER. In un periodo di vacche magre si devono limitare al massimo gli sprechi”