politica1Il Consiglio comunale ha approvato le 5 delibere presentate in aula dal sindaco Giorgio Pighi sulla composizione delle commissioni consiliari che hanno il compito di analizzare e approfondire i più importanti temi dell’attività amministrativa. Le commissioni sono: Risorse finanziarie, umane, strumentali e Affari generali; Servizi culturali, sociali, educativi, sport e tempo libero; Programmazione e assetto del territorio, sviluppo economico e tutela ambientale; Controllo e garanzia; Affari istituzionali.Il sindaco Pighi ha presentato per prima cosa i criteri individuati per la composizione della Commissione risorse. “La prima proposta – ha detto – era di avere in ogni commissione un membro ogni tre consiglieri, fatta eccezione per i gruppi con un solo componente, che avrebbero potuto essere rappresentati ovunque. Il gruppo Pdl invece – ha proseguito il sindaco – ha proposto una composizione diversa, dal punto di vista percentuale: un commissario ogni 2,3 voti per il Pd, uno ogni 1,5 voti per il Pdl, uno ogni 2 per la Lega Nord”. Il capogruppo Lega Nord Mauro Manfredini ha presentato alcuni emendamenti, respinti, per chiedere che la Lega potesse avere un ulteriore membro in alcune commissioni.

Questa la composizione delle Commissioni emersa dall’approvazione delle delibere.

Della commissione Risorse faranno parte 22 consiglieri: 10 del Pd (Andreana, Artioli, Caporioni, Cotrino, Glorioso, Prampolini, Rocco, Trande, Urbelli), 6 del Pdl (Barcaiuolo, Celloni, Galli, Morandi, Pellacani, Taddei), 2 della Lega (Manfredini, Rossi), uno ciascuno per Sinistra per Modena (Rossi), Udc (Torrini), Idv (Rossi), Modena a 5 stelle (Ballestrazzi). La delibera è stata approvata col voto favorevole di tutti i presenti, tranne Lega e consigliere Celloni, astenuti. L’emendamento è stato respinto con il voto favorevole della Lega, contrario di Pd e Sinistra per Modena, astensione di Pdl, Idv, Udc e del sindaco.

Della commissione Servizi faranno parte 21 consiglieri: 9 del Pd (Campioli, Cornia, Gorrieri, Guerzoni, Morini, Pini, Rimini, Sala, Trande), 6 del Pdl (Barcaiuolo, Leoni, Pellacani, Santoro, Taddei, Vecchi), 2 della Lega (Manfredini, Bellei) e tutti i capigruppo dei gruppi composti da una sola persona. La delibera è stata approvata all’unanimità, mentre l’emendamento Manfredini è stato respinto (a favore dell’emendamento Lega e Modena a 5 stelle, astenuti Pdl, Idv, Udc e Sindaco, contrari tutti gli altri presenti).

La commissione Seta (programmazione e assetto del territorio) avrà 22 membri, di cui 10 del Pd (Andreana, Artioli, Caporioni, Dori, Garagnani, Goldoni, trampoli, Rocco, Rossi, Sala), 6 del Pdl (Celloni, Galli, Leoni, Morandi, Santoro, Vecchi), 2 della Lega (Manfredini, Barberini), più tutti i capigruppo degli altri partiti. La delibera è stata approvata con la sola astensione di due consiglieri della Lega, l’emendamento respinto con astensione di sindaco, Idv, Pdl, voto favorevole di Lega e Modena a 5 stelle.

La commissione Affari istituzionali avrà 20 componenti, di cui 8 del Pd, 6 del Pdl, 2 della Lega e gli altri capigruppo. La delibera è stata approvata all’unanimità e l’emendamento ritirato.

Voto unanime e nessun emendamento anche per la commissione Controllo e garanzia, che avrà 18 membri così suddivisi: 6 Pd (Bonaccini, Cornia, Cotrino, Garagnani, Rossi, Trande), 6 Pdl (Barcaiuolo, Galli, Leoni, Morandi, Pellacani, Taddei), 2 Lega (Manfredini, Bellei), e tutti gli altri capigruppo.

Sulle cinque delibere il dibattito è stato ricco. Il primo intervento è stato di Enrico Artioli, Pd, che ha osservato: “uno dei nostri compiti è rivedere lo statuto per garantire maggiore efficienza e funzionalità. Voteremo la proposta della presidente che viene dalla commissione capigruppo. Siamo disponibili ma allo stesso tempo siamo convinti serva un accordo sulle regole tra maggioranza e minoranza”.

Sergio Celloni, Ppl, ha ricordato: “molto spesso si è parlato di modificare il regolamento ma ciò non è avvenuto, perciò auspico che questa sia la sede e la volta giusta. Dobbiamo farlo nell’interesse del nostro ruolo in funzione degli elettori e della città”.

Adolfo Morandi, Pdl, ha ringraziato per l’accoglimento della proposta del proprio gruppo e ricordato che “la presenza dei consiglieri di minoranza serve a titolo di garanzia e come una ricchezza per l’opera della commissione. Nonostante ciò abbiamo accettato la richiesta di ridurre il numero per rendere più snelli i lavori”.

Mauro Manfredini, Lega, ha ribadito quanto affermato in conferenza dei capogruppo: “la nostra esigenza era di poter far partecipare i nuovi colleghi a tutte le commissioni. Siamo disponibili ad alleggerire la presenza su alcune commissioni, ma su altre io chiedo di partecipare, senza emolumento, accanto ai miei due consiglieri”.

Eugenia Rossi, Idv, ha detto: “ho condiviso tutti i problemi sollevati sull’efficienza e sulla serietà della partecipazione dei consiglieri e posto anche il tema della riduzione dei costi. La questione sta alla responsabilità personale, ma tra efficienza e partecipazione per me prevale quest’ultima”.

Gian Domenico Glorioso, Pd, ha riportato il tema alla statistica citando un piccolo sondaggio svolto in proprio tra i colleghi. Ha aggiunto che “si tratta di buon senso. Le commissioni permanenti in Parlamento hanno una percentuale di commissari bassissima, il 7,5% sui parlamentari”.

Andrea Galli, An, ha detto: “siamo partiti col piede sbagliato. Il ritardo nell’avvio dei lavori denota scarso interesse per il Consiglio e il suo ruolo di rappresentanza dei cittadini. Mi spiace si sia tentato di mettere il bavaglio ai consiglieri: la presenza in Commissione è fondamentale”.

Olga Vecchi, Pdl, ha affermato: “si è detto che limitare la presenza in commissione è una questione di costi, ma credo che il nostro ruolo non possa prescindere dalla democrazia e dal nostro ruolo nei confronti dei cittadini. Mi adeguerò nel voto al mio gruppo, ma turandomi il naso”.

Luigi Alberto Pini, Pd, ha detto: “pensavo che ridurre il numero dei commissari fosse finalizzato a migliorare il funzionamento delle commissioni e non a togliere la parola o i diritti democratici a qualcuno”.

Il vicepresidente del Consiglio Gian Carlo Pellacani, Pdl, ha affermato: “sicuramente le commissioni istruttorie funzionano meglio con un numero limitato di persone, ma queste sono soprattutto commissioni tecniche, di approfondimento. Credo sia importante per le minoranze poter intervenire su tutto”.

Sandro Bellei, Lega, ha suggerito di “cambiare i criteri e le persone che decidono l’ordine del giorno delle commissioni e del consiglio”.

Salvo Cotrino, Pd, ha ricordato la regola scelta dal Partito democratico “di essere rappresentati in ogni commissione da un terzo circa del gruppo, cioè 8 consiglieri su 23. Credo sia un po’ eccessivo, come nel caso della Lega, pretendere di avere in commissione il 75% dei consiglieri”.

Il sindaco Pighi ha ricordato che “ai sensi del nostro regolamento, tutti i consiglieri hanno diritto di partecipare alle riunioni di tutte le commissioni, anche quelle di cui non sono membri. Il problema sorge per i lavoratori dipendenti, visto che solo i membri effettivi delle commissioni hanno la possibilità di un permesso. Potremmo vedere in sostanza quante persone hanno questo problema e affrontarlo. Abbiamo inoltre introdotto il criterio della delega: chi è interessato a partecipare può sostituire un altro consigliere. Siamo comunque chiamati a trovare un equilibrio tra partecipazione e funzionamento. Mettere delle regole non significa tappare la bocca ai consiglieri”.

All’intervento del sindaco hanno fatto seguito le dichiarazioni di voto di Mauro Manfredini, Enrico Artioli, Adolfo Morandi, Sergio Celloni.