scuolaInizia l’anno scolastico tra le falsità della ministra Gelmini, ampiamente diffuse dai media, ma smentite dai numeri di una scuola impoverita dagli effetti dei provvedimenti del governo sulla scuola. Con il taglio di 8 miliardi di euro in tre anni, a partire dal 2009 saranno eliminati dall’organico 42.100 docenti e 15.000 Ata, a questi si devono aggiungere i 25000 pensionamenti.In Emilia Romagna la situazione si può riassumere:

– 1.600 insegnanti in meno nonostante l’aumento in ambito regionale delle iscrizioni quantificabili in oltre 7 mila alunni in più rispetto allo scorso anno.

– Più di mille bambini in lista d’attesa nella scuola dell’infanzia, 46 nuove sezioni in meno, mentre 36 sezioni non avranno le ore pomeridiane richieste dalle famiglie;

– Nella scuola media non ci saranno 21 classi di tempo prolungato;

– Alle elementari mancheranno all’appello 130 classi di tempo pieno;

– Alle superiori 21 classi sono state eliminate attraverso l’aumento del numero di alunni per classe;

– Nei corsi serali degli istituti tecnico-professionali non sono state costituite alcune classi, mettendo così a rischio la prosecuzione dei corsi già attivati;

– Mancano inoltre 336 posti di personale tecnico-amministrativo, indispensabile per garantire l’apertura e la gestione delle scuole.

I tagli arrivano mentre cresce la richiesta di un tempo scuola esteso, come dimostra la richiesta prevalente dei genitori di iscrivere i figli alla scuola primaria optando per le 30 o le 40 ore, due modelli organizzativi che raccolgono quasi l’unanimità dei consensi tra le famiglie.

A Modena viene negato a 200 bambini la possibilità di frequentare la scuola materna, nonostante i Comuni hanno pronte le scuole, ma il Ministero della pubblica istruzione nega l’assunzione di 16 docenti per le 8 sezioni necessarie con la giustificazione che la scuola materna non è obbligatoria! Ma contemporaneamente sostiene e garantisce fondi alla scuola privata.

L’effetto di questi tagli sulla qualità dell’istruzione scolastica è pesante. Porterà alla precarizzazione ulteriore dei lavoratori della scuola e alla precarizzazione della scuola pubblica statale nel suo complesso determinando un peggioramento complessivo della qualità dell’istruzione pubblica a causa di: classi con oltre 30 alunni, cancellazione delle compresenze nella scuola primaria, riduzione delle ore di lezione, minore assistenza per i ragazzi diversamente abili.

Per questo ci siamo impegnati e ci impegneremo nella mobilitazione complessiva in difesa della scuola pubblica statale, chiedendo:

– Blocco dei tagli e dei licenziamenti

– Stabilizzazione di insegnanti e ATA mediante assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili

– Salvaguardia delle graduatorie pubbliche, trasparenza nella loro gestione e puntualità delle nomine

– Ritiro di ogni progetto privatistico/clientelare di gestione della scuola.

 

(Donatella Clerici, Responsabile scuola Federazione PRC Modena)