valmarecchiaUna rigorosa e ampia ricognizione degli effetti prodotti dal passaggio dei Comuni dell’Alta Valmarecchia alla Regione Emilia-Romagna, per individuare gli interventi prioritari garantendo continuità sia nell’erogazione dei servizi sia nello svolgimento dei procedimenti amministrativi in corso.

Sono questi i principali obiettivi racchiusi nel progetto di legge regionale – varato dalla Giunta dell’Emilia-Romagna su proposta dell’assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli – per attuare la legge 3 agosto 2009, n. 117 che ha disposto il distacco dei sette Comuni dalla Regione Marche (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) e la loro aggregazione alla Regione Emilia-Romagna. A questo provvedimento si aggiunge anche una ipotesi di protocollo d’intesa istituzionale – da sottoporre e discutere tra le due Regioni, le due Province (Rimini e Pesaro-Urbino) ed il Commissario di Governo – per regolare la fase di transizione e per garantire la massima collaborazione istituzionale nella delicata fase transitoria per evitare ripercussioni negative alle popolazioni del territorio dell’alta Valmarecchia.

«Dobbiamo garantire e tutelare questi nuovi cittadini dell’Emilia Romagna in questa delicata fase di passaggio – ha sottolineato l’assessore Gian Carlo Muzzarelli – Opereremo in modo da evitare vuoti amministrativi, assicurando da subito agli abitanti della Valmarecchia gli stessi servizi di ogni altro emiliano-romagnolo. La priorità è, quindi, assicurare continuità amministrativa a favore dei cittadini, del tessuto economico-produttivo e degli enti locali”, Inoltre già la prossima settimana a Rimini «incontreremo gli amministratori dei sette Comuni interessati e la Provincia di Rimini – ha aggiunto Muzzarelli – per fare con loro il punto della situazione e valutare diversi aspetti organizzativi e pratici legati alle procedure di transizione».

La proposta di legge prevede l’adozione da parte della Giunta dell’Emilia-Romagna di atti ricognitivi degli interventi che la Regione deve realizzare per attuare compiutamente il processo di aggregazione, graduandone le priorità. Particolare attenzione sarà posta all’esigenza di tutelare l’incolumità pubblica, la salute dei cittadini e gli altri interessi primari dei cittadini e con l’obbiettivo di garantire parità di accesso alle prestazioni per la nuova popolazione residente della Regione Emilia-Romagna.

Il Pdl indica anche i principi a cui la successiva legislazione regionale dovrà attenersi per regolare la disciplina degli atti autorizzativi ed abilitativi, degli strumenti di programmazione e pianificazione, dei regolamenti e altri atti normativi comunali. Inoltre sono previste misure per garantire la continuità nella erogazione dei servizi pubblici o di interesse pubblico e procedure per l’adeguamento dell’assetto istituzionale della Comunità montana. Prevista anche la realizzazione di una struttura organizzativa interistituzionale, con il compito di coordinare l’attività necessaria a garantire la piena realizzazione della procedura di aggregazione, nel rispetto delle competenze di ciascun livello istituzionale e con il compito di informare ed assistere cittadini, enti ed imprese nella fase transitoria.