Autobus_ATCMLe dichiarazioni di Amo e di Atcm apparse sulla stampa di questa mattina, sul grande caos del trasporto pubblico di questi giorni, sono per diversi aspetti inaccettabili e inducono inoltre a pensare che occorra rivedere il ruolo della stessa Agenzia della Mobilità (Amo). Amo è un ente con funzioni di controllo e governo ben preciso, nato appositamente nel 2002 per garantire che il servizio di Trasporto Pubblico, seppur affidato e gestito da Aziende non direttamente a controllo pubblico, venga svolto garantendo uno standard adeguato ai cittadini.

In sostanza, questi Enti hanno un compito istituzionale ben preciso, evitare che le scelte gestionali eccessivamente aziendaliste delle Imprese provochino disservizi e non garantiscano il servizio minimo previsto per legge. Ricordiamo che le Aziende, sia pubbliche che private, ricevono un contributo pubblico pari al 65% del costo per ogni km percorso dagli autobus. Il grande caos del trasporto Pubblico di questi giorni, del resto da noi previsto fin dal primo giorno e minimizzato sia dai Dirigenti Amo che di Atcm, risulta essere non solo frutto di errori di progettazione ma addirittura ora si ammette che, il gestore del servizio Atcm “controllato” è diventato “impositore” verso il controllante, Amo, mentre fino a sei mesi fa si diceva esattamente l’opposto.

Sì, diverse cose non stanno funzionando nel sistema del Trasporto Pubblico e, nei prossimi giorni si dovrà affrontare anche questo tema e andare oltre i generici impegni assunti da Amo e Atcm sulla revisione dei tempi di percorrenza. Noi non chiediamo la testa di nessuno, come Organizzazioni Sindacali Filt Fit Uiltrasporti Faisa e Ugltrasporti ricordiamo però che, se un autista o un qualsiasi altro lavoratore commette una mancanza rispetto ai propri doveri, anche non grave, viene puntualmente sanzionato disciplinarmente. Avere la presunzione di aver fatto tutto bene, che tutto è stato fatto a norma, come affermato in questi giorni e puntualmente smentito dai fatti, non solo ci pare eccessivo, come nel caso del sistema di turnazione progettato da Atcm che, certo, formalmente rientra nelle norme generali nazionali e aziendali, ma costruito in modo tale da rendere la vita e il lavoro degli autisti molto difficile.

Ribadiamo, la programmazione dei turni è stata realizzata dall’Azienda puntando al massimo risparmio diretto, senza valutare i costi indiretti e gli effetti sulla salute dei lavoratori. Nelle affollate assemblee sindacali del personale viaggiante effettuate in questi ultimi giorni, che per inciso, si svolgono dalle 21 alle 23 fuori orario di lavoro, i lavoratori hanno chiesto in modo unanime di avere una qualità del lavoro dignitosa ed hanno espresso preoccupazione per la tenuta del servizio del Trasporto Pubblico Modenese. I Sindacati Filt Fit Uiltrasporti Faisa e Ugltrasporti mantengono unitariamente la mobilitazione e continueranno la vertenza in tutte le sedi per garantire questa dignità.

(Filt/Cgil Fit/Cisl Uiltrasporti Faisa/Cisal e Ugltrasporti Modena)

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A cosa serve AMO?

A chiderselo Luca Ghelfi, Consigliere provinciale del Pdl.

Trovo molto interessante lo scaricabarile di AMO su ATCM: vorrei sapere secondo AMO cosa interessa ai viaggiatori sapere che il problema è la riduzione dei mezzi, e non gli orari. Ma questa denuncia – se corrisponde a realtà – non andava fatta prima? Per una questione di correttezza verso i cittadini che con le loro tasse finanziano AMO.

L’Agenzia per la Mobilità ed il Trasporto Pubblico Locale di Modena (in forma abbreviata, aMo) è una società nata nell’ambito del processo di riforma del sistema di trasporto pubblico locale con l’obiettivo, tra gli altri, di aprire il settore alla concorrenza e assicurare una gestione unitaria del governo della mobilità.” Recita il sito dell’Agenzia, e aggiunge: “L’Agenzia, costituita con convenzione ai sensi dell’art. 30 del Testo Unico sugli enti locali, è una società di capitali di cui sono soci gli Enti locali della provincia di Modena.” E poi precisa : “aMo è proprietaria dei beni funzionali all’espletamento del servizio di trasporto pubblico, ovvero l’intera rete filoviaria cittadina, le fermate, le stazioni, i depositi; e ha principalmente compiti di progettazione delle reti e dei servizi di promozione e controllo del trasporto pubblico locale. Affida il servizio tramite procedura di gara; il rapporto con il gestore, vincitore della gara, si basa sul Contratto di Servizio, accordo che detta gli standard di qualità.” Ebbene quali standard di qualità sono stati chiesti ad ATCM? Come mai AMO si è accontentata di generiche assicurazioni?

Mi chiedo a cosa serva un’agenzia che non riesce a far valere le ragioni degli utenti e che di fronte all’evidente inefficiente si limita a scaricare la colpa su altri. Purtroppo la risposta è una sola: a fornire qualche poltrona, e a prendere soldi pubblici per non risolvere i problemi.