Guercino_bassaSi annuncia davvero come straordinario l’evento che già a partire  da questo fine settimana (Il 26/9 sabato dalla e 15 alle 18.00  e domenica  27/09 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18)  in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, caratterizzerà l’offerta culturale di Sassuolo. Il Palazzo  Ducale sassolese sarà infatti aperto con ingresso gratuito, nell’ambito delle Giornate Europee del patrimonio 2009 a cura della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia e l’Archivio di Stato di Modena e sarà possibile ammirare  aperti gli Appartamenti Ducali le nuove opere splendide di grandi artisti come il Guercino, Salvator Rosa e Jean Boulanger che  fanno il loro ritorno  “a casa”, affiancandosi al già celebre Velazquez, nella camera dei Medaglioni.

“Dopo il ritratto di Francesco I ad opera del Velàzquez,- spiega Luca Cuoghi, Assessore alla Cultura ed Associazionismo – altri capolavori arrivano ad arricchire la collezione del Palazzo Ducale di Sassuolo. Le sei opere, riunite in una collezione che amiamo chiamare “i dipinti del Duca”, sono state esposte già dai giorni scorsi in occasione del festival filosofia, ma vengono ufficialmente presentate nel corso delle “giornate del patrimonio” che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dedicato alle raccolte d’arte ed ai monumenti del nostro paese. Sassuolo entra così nel circuito delle città d’arte, proponendo la propria “Delizia” che sempre maggior interesse desta tra gli appassionati d’arte, di storia e di tradizione.”

“I dipinti del Duca” rappresentano quanto di meglio è stato prodotto nelle residenze estensi dai migliori artisti dell”epoca, che vanno da Boulanger a Velàzquez, da Herman van Swanevelt a Salvator Rosa, fino al Guercino.

 Ricordiamo che anche Lunedì prossimo 28 Settembre (dalle ore 15 alle ore 20.00) sarà possibile visitare il Palazzo, con prenotazione obbligatoria per gruppi (minimo 5 persone) tel.(O536)1844853 Fax (0536)805527 – e-mail:info@areaaree.it

Le schede delle nuove opere esposte:

Venere, Marte e Cupido (1634)

Guercino

Questo importante dipinto di Giovan Francesco Barbieri, detto Guercino, destinato a ornare la Camera dei Sogni del Palazzo Ducale di Sassuolo, dove rimase fino alla metà del Settecento, fu definito “bizzarro” dallo stesso duca Francesco I per via della sua struttura compositiva, che vede Venere suggerire a Cupido di colpire colui che si pone di fronte all’opera per osservarla. Dai modi cupi, drammatici ed emotivi degli esordi, in questa tela Guercino mostra l’avvio verso un fare più pacato e armonioso, verso una gamma cromatica più tersa e compatta, che lo condurrà alla sua tarda maniera di algida classicità.Francesco I d’Este (1638-1639)

Diego Velázquez 

Commissionato da Filippo IV di Spagna durante il soggiorno iberico del duca di Modena, questo capolavoro di Velázquez ritrae Francesco I d’Este con l’onorificenza del Toson d’Oro che pende sull’armatura, sotto la sciarpa rossa di comandante militare. La presenza del duca è vitale, quasi spavalda, e pare mostrare una riflessione dell’artista sulla poetica di Tiziano e sui personaggi da lui consegnati alla storia. Neoveneto è anche il punto di stile, con un tratto che si affina soltanto nel volto, mentre il resto della composizione è definito con rapidi tocchi, densi di materia pittorica e accesi di bagliori di luce memori di Tintoretto.

Veduta di una baia (1640)

Salvator Rosa

Realizzato su commissione del duca Francesco I per la Camera di Fetonte del Palazzo di Sassuolo, dove rimase fino al 1767, questo paesaggio di Salvator Rosa propone una più elaborata composizione, rispetto alle sue giovanili vedute delle coste vicino a Napoli. Nei ripidi strapiombi dello sperone roccioso e negli antri bui che si spalancano nell’edificio diroccato, infatti, il pittore napoletano mostra come il suo interesse si sia volto a cogliere gli aspetti più misteriosi e drammatici della natura, pur continuando ad aderire alla lezione classicista di Claude Lorrein e a guardare alle sue arcadiche e ampie aperture paesaggistiche.

Erminia (1639-1640)

Salvator Rosa

Il tema letterario di Erminia che incide sull’albero il nome di Tancredi, tratto della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, è un colto pretesto che permette a Salvator Rosa di dipingere su questa tela, proveniente dalla Camera di Fetonte della “Delizia” sassolese, un’idilliaca veduta della campagna romana. Sull’ampio respiro di questo paesaggio classico, tuttavia, gli irregolari profili dei tronchi e dei rami spezzati e contorti gettano l’ombra di un sentimento della natura misterioso e fantastico, secondo modi vicini più alla poetica del giovane Gaspard Dughet, che a quella rigorosamente classicista di Claude Lorrein.

Francesco I d’Este (1640 circa)

Jean Boulanger

Già documentato all’interno della Camera dei Venti del Palazzo Ducale di Sassuolo, questo enigmatico dipinto raffigurante un cavaliere, probabilmente lo stesso duca Francesco I d’Este, è una delle rare testimonianze, al momento note, della pittura da cavalletto di Jean Boulanger, pittore di origini francesi trasferitosi a Bologna, dove divenne uno fra i migliori allievi del “divino” Guido Reni. La statica monumentalità dell’immagine, ravvivata dalla brillante condotta del tocco, di matrice francese, ne suggeriscono una datazione a ridosso degli esordi dell’artista nel cantiere sassolese, al cui interno darà prova di insuperabile maestria, soprattutto nella grande decorazione murale.

 

Erminia tra i pastori (1639-1640)

Herman van Swanevelt

Proviene dalla Camera di Fetonte della dimora di villeggiatura dei duchi d’Este anche questo dipinto dell’olandese Herman van Swanevelt, che trae il soggetto dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e l’ambienta in un ampio sfondo paesaggistico, percorso da una luce intermittente che dà risalto agli elementi naturali o li avvolge in una morbida penombra, mostrando con evidenza l’influenza di Claude Lorrain. L’insolito rilievo dato ai personaggi, che nel resto della produzione dell’autore si connotano come semplici macchie di colore a ravvivare la composizione, fa supporre, per le stesse, una mano diversa da quella di Swanevelt.

Da sabato 26 Settembre ore 9.00 a domenica 27 Settembre ore 18.00. Palazzo Ducale di Sassuolo, Piazzale della Rosa, 41049 Sassuolo (Modena) 26-27 settembre 2009