denaro_euroLe pmi esigono dai vertici politici misure immediate per il rilancio del sistema produttivo ed economico del Paese, e lo fanno in modo chiaro e diretto attraverso un “manifesto” sottoscritto a livello nazionale. Il testo della petizione, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Parlamento, sta ottenendo numerosi consensi anche fra le aziende modenesi: più di 70 le adesioni raccolte in pochi giorni, attraverso la sottoscrizione del documento.

La petizione delle pmi tocca 12 punti di interesse generale.

Innanzitutto occorre sospendere gli acconti fiscali; innalzare il limite dell’Iva per cassa da 200 mila euro a 50 milioni di fatturato l’anno; far sì che l’Irap diventi un costo da portare fiscalmente in detrazione e che le aziende che mantengono l’occupazione o che, addirittura, riescono ad incrementarla in tempo di crisi, possano godere di sconti su questa imposta.

Per quanto riguarda le Pubbliche amministrazioni, urge un provvedimento che le obblighi a pagare i loro debiti nei tempi prestabiliti. Al capitolo interessi passivi, Confapi chiede il ripristino della piena deducibilità fiscale.

Le pmi reclamano inoltre la sospensione del Patto di stabilità interna, per liberare risorse finanziarie a sostegno degli investimenti degli enti locali, innescando così una spinta propulsiva per la realizzazione di opere pubbliche immediatamente cantierabili.

L’associazione si è espressa anche su Basilea2 chiedendone il congelamento; occorre poi monitorare i comportamenti delle banche che hanno usufruito dei Tremonti Bond, il cui utilizzo era subordinato a politiche di sostegno creditizio al sistema delle pmi.

Confapi chiede infine un costante monitoraggio sulla Commissione di massimo scoperto
affinché non venga riproposto alle imprese questo strumento sotto altre vesti; la soppressione degli studi di settore e la patrimonializzazione dei Confidi: un intervento indispensabile, considerato il ruolo sempre più fondamentale di questo strumento come corpo intermedio fra banche e imprese per ammortizzare gli effetti negativi della crisi in atto. Il Segretario di presidenza di Confapi pmi Modena così commenta l’iniziativa: “In attesa che i segnali positivi di ripresa confermino l’uscita definitiva dal tunnel, è tuttavia sotto gli occhi di tutti la gravità della situazione; ed è tempo di fatti. L’iniziativa del ‘manifesto’ sta registrando molte adesioni in tutto il Paese, e Modena, ancora una volta, si dimostra sensibile e attiva. Gli episodi anche di recente da noi denunciati stanno lì a testimoniare che la distanza fra i proclami e le azioni è ancora troppo grande. I punti indicati dal nostro ‘manifesto’ non riguardano norme assistenzialistiche, bensì sono tutti finalizzati a far sì che ognuno assuma le proprie responsabilità in modo da giovare non solo alle imprese, ma all’intero sistema-paese”.