Roberto_MaroniDue-trecento esponenti dell’Onda bolognese e dei collettivi, in aumento, si sono radunati in Piazza Verdi, nel cuore dell’ateneo, per dare vita a un corteo con lo slogan ‘Respingiamo Maroni’, in riferimento alla presenza del ministro dell’Interno al convegno nell’aula absidale di Santa Lucia nella vicina via Castiglione sulla disciplina e la gestione degli impianti sportivi.

Imponenti misure di sicurezza vigilano sulla protesta, cominciata in modo pacifico. ”L’anno scorso abbiamo bocciato le Gelmini – dicono i portavoce del movimento dai megafoni – quest’anno Maroni lo mettiamo su un canotto e lo respingiamo”, ironizzando sulla politica dei respingimenti in mare degli immigrati. In mezzo al corteo vengono portati alcuni canotti e salvagente colorati.  Sotto le Due Torri si sono ritrovati una ventina di tifosi del Bologna Fc, anche loro per contestare il ministro, con magliette e un grosso striscione che recano la scritta ‘no alla tessera del tifoso’, l’iniziativa contro la violenza negli stadi che ha scatenato altre contestazioni a Maroni.

”Se c’e’ una proposta alternativa delle squadre, me la facciano presente e la verificheremo, altrimenti mi spiace per loro ma il provvedimento si attuera”’. Così il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a margine di un convegno sullo sport a Bologna. Parlando delle polemiche intorno alla tessera del tifoso, il ministro ha detto che ”alcune società protestano, così come una parte delle tifoserie organizzate, che evidentemente hanno in mente un’altra cosa rispetto ad andare a vedere una partita di calcio”. Per Maroni, però, queste proteste ”non mi spaventano e non mi preoccupano”, perchè ”sono sempre naturalmente aperto alle proposte e alle critiche, che sono il sale della democrazia”. Però, ha avvertito, ”sono convinto delle mie posizioni e delle mie idee, e quindi nessuna contestazione e nessuna provocazione mi farà cambiare idea”. Alle società Maroni ha comunque chiesto collaborazione: ”Se c’è una proposta alternativa, benissimo, la verificheremo. Ma se la risposta è ‘no, non la facciamo’, e vi è una decisione di non attuare un provvedimento del governo, mi spiace per loro ma il provvedimento si attuerà”.