terremotoSono quasi 600 i volontari modenesi che hanno partecipato all’emergenza del dopo terremoto in Abruzzo; a questi si aggiungono cinque tecnici della Protezione civile provinciale. La comunità modenese, inoltre, ha fornito fin da primi giorni dopo il sisma un costante supporto anche in termini di invio di materiale, mezzi, prodotti alimentari messi a disposizione gratuitamente da enti e imprese.

Il bilancio della solidarietà modenese in Abruzzo è stato illustrato, sabato 3 ottobre, nel corso della quarta Convention della Protezione civile modenese che si svolge al Centro unificato di Marzaglia: una giornata di incontri e seminari, promossa dalla Provincia di Modena e dalla Consulta provinciale del volontariato di protezione civile, che si chiude in serata con una festa dei volontari durante la quale il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini consegnerà un riconoscimento a chi ha partecipato all’emergenza dopo il terremoto in Abruzzo. Nel corso della giornata sono stati presentati anche i dati di un anno di attività della Protezione civile modenese.

«Vogliamo ringraziare tutti volontari – sottolinea Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena – che hanno fornito un contributo importante nell’emergenza Abruzzo. Con la Protezione civile regionale, infatti, abbiamo gestito e, in alcuni periodi, diretto il campo di piazza d’Armi a L’Aquila,il più numeroso quindi il più complicato, oltre a quello di Villa S.Angelo. Un ringraziamento doveroso, quindi, a chi è sempre disponibile a intervenire nelle situazioni di difficoltà, come potrebbe essere nuovamente richiesto con l’emergenza di Messina». Come ha spiegato Lorenzo Alessandrini, del dipartimento nazionale di Protezione civile, «nei prossimi giorni verrà deciso l’eventuale coinvolgimento di altre regioni negli interventi in Sicilia». Intanto la Regione Emilia Romagna ha già inviato a Messina due tecnici esperti in logistica.

Per quanto riguarda l’emergenza Abruzzo, nel dettaglio emerge che dei quasi 600 volontari partiti, 185 fanno parte delle associazioni iscritte alla Consulta provinciale del volontariato di protezione civile e 410 delle associazioni nazionali: 179 dell’Anpas, 89 degli Alpini di Modena, 82 della Croce rossa di Modena e 60 dell’Agesci di Modena, Carpi e Sassuolo.

Oltre ai volontari, la Protezione civile modenese ha messo a disposizione buona parte dei mezzi e materiali della Consulta: tensostrutture, moduli bagno, 200 letti e materassi. A questo materiale si è aggiunto quello fornito da enti e associazioni e inviati in Abruzzo con il coordinamento della Provincia: le ditte Castelcarni, Villani, Prosciuttificio S.Francesco, Salumificio Pavarotti e Alcar Uno di Castelnuovo Rangone, Ilpa di Bazzano, Csc di S.Cesario, Transcoop di Reggio Emilia, Coop Estense, Incofar, Pelco e Ferramenta Turbo gas di Modena hanno rifornito i campi, a più riprese, con carni fresche, salumi, prodotti per l’igiene, materiale per le mense, vestiario, giochi e mezzi di trasporto, mentre il Pd di Modena ha messo a disposizione due tensostrutture con sedie e tavoli.

Un ringraziamento ai volontari è arrivato nel corso della Convention da Marioluigi Bruschini, assessore alla Sicurezza del territorio della Regione Emilia Romagna, che ha aperto i lavori della Convention insieme al Prefetto di Modena Giuseppina Di Rosa e Stefano Vaccari, assessore provinciale con delega alla Protezione civile. Assente, invece, Bernardo De Bernardinis, vice capo del dipartimento nazionale di Protezione civile, a Messina per gestire l’emergenza nubifragio.

I dati su un anno di attività modenese

Le ripetute piene di Secchia e Panaro, le frane che hanno interessato diversi comuni montani nell’inverno scorso e culminate con l’interruzione per frana della provinciale 623 a Guiglia, della provinciale 28 a Palagano, della provinciale 486 a Frassinoro e della provinciale 23 a Lama Mocogno. Oltre all’emergenza Abruzzo, è stato un anno particolarmente impegnativo per la Protezione civile provinciale che si è riunita sabato 3 ottobre nel Centro unificato di Marzaglia, inaugurato proprio un anno fa.

«In questi mesi – spiega Stefano Vaccari, assessore provinciale con delega alla Protezione civile – abbiamo sviluppato e potenziato il nostro sistema di intervento, aggiornato i piani di emergenza in diversi comuni e realizzato diversi opere di messa in sicurezza contro il dissesto. Anche nel cosiddetto tempo di pace, la Protezione civile non si ferma, perché è necessario prima di tutto “allenarsi” e migliorare continuamente la capacità di prevenzione, oltre a perfezionare tutti gli aspetti organizzativi e formativi al fine di assicurare interventi in caso di emergenza sempre più rapidi ed efficienti».

Come ha illustrato Rita Nicolini, responsabile della Protezione civile della Provincia di Modena, durante la Convention, nel 2009 sono stati realizzati 78 interventi di messa in sicurezza dei versanti franati per complessivi cinque milioni di euro.

E’ stato installato anche un nuovo sistema radio degli enti locali costituito da dieci apparati fissi, 56 portatili e due mezzi mobili, mentre è previsto nelle prossime settimane l’avvio di un nuovo sistema di messaggi per l’allerta.

Sono stati potenziati il servizio di monitoraggio delle piene dei fiumi e il servizio antincendi boschivi attraverso l’attivazione di sette punti di avvistamento in Appennino a cui hanno collaborato 178 volontari che hanno frequentato un apposito corso di formazione.

La Protezione civile provinciale, infatti, ha realizzato anche diversi corsi per volontari, oltre che sugli incendi boschivi, sulla vigilanza dei fiumi e delle frane e sull’uso della radio in caso di emergenza con il coinvolgimento di oltre 500 volontari.